Dieta, cioccolato alleato o nemico? Parlano gli esperti

Dieta, cioccolato alleato o nemico? Parlano gli esperti

14 Febbraio 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Cioccolato: alleato o nemico della salute? Questa è una domanda che nella giornata di San Valentino si pongono in molti. Bisogna cominciare col dire che una risposta univoca non esiste, ma, se assunta con moderazione, la cioccolata può far parte di una dieta complessivamente sana. Se non possiamo farne a meno, la cosa più importante è focalizzarci proprio su questo e non sul fatto che ci faccia bene. A evidenziarlo è un approfondimento pubblicato dall’American Heart Association.

Una barretta standard di cioccolato fondente, con dal 70 all’85% di cacao, contiene circa 600 calorie e 24 grammi di zucchero, secondo il database dei nutrienti del Dipartimento dell’Agricoltura Usa. Il cioccolato al latte contiene all’incirca lo stesso numero di calorie, ma due volte lo zucchero. La quantità di fave di cacao nel cioccolato fondente è importante, perché può essere un indicatore della quantità di flavonoidi alimentari, antiossidanti presenti in frutta, verdura e alcune bevande: secondo alcuni studi, consumare più flavonoidi è legato a un minor rischio di malattia coronarica. La maggior parte del cioccolato fondente è ricca di flavonoidi, in particolare un sottotipo chiamato flavanoli.

Alcune ricerche suggeriscono che il consumo di cioccolata o cacao è associato a un minor rischio di insulino-resistenza e ipertensione negli adulti, ma il problema è la quantità di flavonoidi. “Se è vero il cioccolato fondente ne ha di più rispetto ad altri tipi – evidenzia Alice H. Lichtenstein, professoressa di scienze della nutrizione alla Tufts University -, i dati che suggeriscono che ce ne siano abbastanza per avere un effetto sulla salute sono piuttosto deboli”. I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital stanno studiando se un supplemento di 600 mg di flavonoidi del cacao possa ridurre il rischio di malattie cardiache, ictus e cancro. Nel frattempo “la cosa importante – conclude Lichtenstein – è scegliere il tipo che preferiamo e mangiarlo con moderazione perché ci piace”.