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Diabete e vaccino, Pfizer o AstraZeneca? Cosa dice il diabetologo

8 Marzo 2021 - di Claudia Montanari

Numerosi studi ormai lo hanno dimostrato: chi ha il diabete è tra le categorie più a rischio di complicanze e forme gravi in caso di contagio da Covid-19. Per questo motivo, vaccinarsi è importante ma diventa fondamentale per chi è diabetico. Nonostante questo, sono molteplici i dubbi di chi ha il diabete in merito ai vaccini. Nello specifico, molti si chiedono quale sia il vaccino migliore tra Pfizer o Astrazeneca. A chiarire la questione è il professore Enzo Bonora, ordinario di endocrinologia dell’Università di Verona e direttore del reparto di endocrinologia, diabetologia e malattie del metabolismo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.

Sulla sua pagina Facebook Enzo Bonora contro il diabete, il professore chiarisce tutti i dubbi in merito al vaccino contro la Covid-19 e chi soffre di diabete.

“Negli ultimi giorni molte persone, soprattutto con diabete, mi chiedono come comportarsi nel caso in cui vengano chiamate per effettuare il vaccino contro la Covid-19, in quanto appartenenti ad alcune categorie sulle quali in questo momento si sta facendo una vaccinazione con il vaccino Astrazeneca. Vaccino –spiega il professore– che oramai nell’immaginario collettivo viene considerato meno efficace rispetto al vaccino Pfizer o Moderna. I giornali hanno riportato questi numeri quindi le persone -e direi giustamente- hanno concluso che questo vaccino sia meno efficace”.

Vaccini, tutti parimenti efficaci contro la forma grave o letale della Covid-19

Innanzitutto, spiega il professore, bisogna chiarire che c’è differenza tra “l’efficacia dei vaccini nei confronti del contrarre la malattia e l’efficacia degli stessi nell’impedire che la malattia si manifesti in modo grave o anche letale. Da questo punto di vista -sottolinea Enzo Bonora- i vaccini di cui si sta facendo uso sono tutti parimenti efficaci“.

“Detto questo, come rispondo alle persone che mi chiedono consigli sulla vaccinazione con AstraZeneca, anche per chi soffre di diabete diabete?”

“Il concetto è questo: esiste una sorta di calendario delle vaccinazioni che ha previsto che per primo venisse vaccinato il personale sanitario e, quasi contestualmente, i residenti delle residenze sanitarie assistenziali (RSA). Che poi si cominciassero a vaccinare le persone di più di 80 anni, poi quelle fra 70-80. E che poi venissero vaccinati insegnanti, forze armate e altre categorie. Contestualmente a queste, è previsto il vaccino per le categorie di persone che hanno patologie e che quindi sono a rischio, e che possono avere anche età inferiore ai 70 anni. Per esempio un diabetico di 50 anni”.

Il rallentamento delle vaccinazioni

“Questo calendario -spiega il professore- è fortemente rallentato nella sua applicazione dalla minore disponibilità di vaccini. Ma devo dire che -e questo è un mio parere, lasciatemelo dire- anche se avessimo avuto più vaccini, considerata l’attuale organizzazione probabilmente non ci sarebbe stata la possibilità di utilizzarli rapidamente come auspicato. E da questo punto di vista speriamo che il cambiamento in corso porti ad una accelerazione del ritmo vaccinale”.

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Vaccino e diabete, cosa fare allora?

“Come comportarsi quindi se chiedono a voi, persone col diabete, di fare la vaccinazione con AstraZeneca?”.

“In teoria voi fareste parte della categoria delle persone che dovevano ricevere il vaccino Pfizer o Moder in quanto persone nella fascia della vulnerabilità. Ma qualcuno potrebbe fare parte di quelle categorie in cui in questo momento ci sono le vaccinazioni con AstraZenenca”.

La mia idea è dire di sì, di fare questo vaccino. Perché? Questo d’altro canto lo hanno detto anche le nostre società scientifiche di diabetologia: perché questo vaccino c’è. Conviene vaccinarsi più rapidamente possibile senza aspettare qualcosa che non sappiamo bene quando ci sarà. Io non so quando una persona con diabete che ha 50 , 60 o 40 anni sarà chiamata in quanto parte di una categoria cosiddetta vulnerabile per essere vaccinata con vaccino Pfizer o Moderna. So che se viene chiamata ora con il vaccino AstraZeneca, potrà farlo. E i mio suggerimento è di farlo”.

Vaccino contro la Covid-19, non sarà solo una volta

“Anche perché -sottolinea il professore- non crediamo mica che questo sarà l’unco giro di vaccinazioni anti-Covid. Quello che probabilmente succederà è che tra qualche mese o un anno ci sarà un altro giro o un richiamo. E probabilmente nel tempo ne faremo degli altri, analogamente a quello che succede con il virus dell’influenza. Probabilmente con la Covid-19 sarà lo stesso. Per cui chi oggi chi si vaccina con qualcosa, sarà vaccinato con qualcosa simile o molto diverso tra qualche mese o qualche anno”.

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Per questo motivo, conclude il professore: “Conviene coprirsi adesso con quello che viene offerto piuttosto che aspettare 3-4 mesi per vaccinarsi con altro. Altro che, sostanzialmente, è forse un po’ più efficace per prevenire il contagio ma è di pari efficacia nel prevenire la manifestazione grave di malattia o la mortalità. Per cui ben venga quello che vi offrono quale esso sia”.