Salute

Diabete, macchie scure sulla pelle: cosa indicano

Diabete, misurazione di glicemia

Sono circa 3,7 milioni gli italiani che hanno il diabete ma uno su tre non sa di averlo (dati 2018). La malattia può provocare danni a diversi organi come reni, occhi e cuore, ma è anche correlato a molte altre malattie. Non ultima, la disfunzione erettile che, soprattutto nelle persone più giovani è proprio un sintomo tipico del diabete. Tuttavia, la patologia è nell’80% dei casi prevenibile o ritardabile e questo testimonia quanto la prevenzione sia fondamentale.

Sintomi premonitori del diabete di tipo 2 includono: fare pipì molto spesso, soprattutto di notte, avere sete continuamente, sentirsi stanchi, perdere peso in modo anomalo, avvertire prurito nelle parti intime, avere tagli o ferite che impiegano più tempo a guarire, vedere in modo offuscato. Sperimentare ogni tanto uno di questi sintomi non significa necessariamente avere il diabete. Per questo è fondamentale consultarsi con il proprio medico per una corretta diagnosi.

Oltre a quelli citati, il sito britannico Express.Uk sottolinea la presenza di un altro possibile segno correlato alla malattia: l’acanthosis nigricans, condizione caratterizzata dall’oscuramento della pelle in aree particolari del corpo come il collo, le ascelle, l’inguine e le articolazioni delle dita delle mani o dei piedi. “Oltre a essere più scura, la pelle può assumere un aspetto coriaceo o vellutato e può prudere o odorare”, ha spiegato il sito di Diabetes.co.Uk. Sebbene la condizione non rappresenti una minaccia in sé, è l’associazione con il diabete di tipo 2 a essere significativa. Anche l’obesità è una condizione associata all’acanthosis nigricans, senza mai dimenticare che è anche un importante fattore di rischio associato al diabete di tipo 2.

Con una dieta sana (che permetta di arrivare a un dimagrimento in media di circa 10 chili) il diabete regredisce in via definitiva in quasi un caso su due e questo si deve alle cellule del pancreas che producono insulina – le beta cellule – che ricominciano a funzionare grazie alla perdita di peso. Ciò testimonia quanto l’attenzione al cibo che finisce sulla nostra tavola sia fondamentale e non può non essere frutto di una cosciente educazione alimentare.

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