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Diabete di tipo 2, pizza: quale condimento scegliere

3 Settembre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Diabete di tipo 2: una dieta a basso contenuto di carboidrati può aiutare le persone affette dalla malattia a gestire meglio i livelli di zucchero nel sangue. Ridurre l’assunzione di carboidrati può aiutare a stabilizzare la glicemia. Tuttavia, non ci sono dei divieti assoluti per i diabetici. Anche una pizza può essere inclusa nel regime alimentare. Dunque non tutti i giorni, ma occasionalmente e con moderazione e inoltre facendo attenzione al condimento.

Per esempio si potrebbe iniziare dall’impasto, di farina integrale, con una lunga lievitazione. Quanto al condimento, il sito Medicina On Line consiglia: “margherita o marinara (pomodoro, olio, origano), purché sia fatta a regola d’arte (vale a dire ben lievitata e realizzata con prodotti di prima qualità), purché la abbinate ad un bel piatto di insalata”.

Ma c’è anche un’altra alternativa dietetica low carb che suggerisce il sito Medical News Today, ovvero la finta pizza con il cavolfiore. La base della pizza è un mix di cavolfiore, farina di riso, formaggio grattugiato e albume. Va fatta cuocere in forno da sola per farla compattare. Si può condire come una margherita o in alternativa con delle verdure. Questa la ricetta che propone GialloZafferano.

Le persone con diabete di tipo 2 dovrebbero mangiare i carboidrati per ultimi durante un pasto, perchè questo dimezza il picco glicemico successivo. Lo ha affermto uno studio pubblicato dalla rivista Bmj Diabetes Research and Care, in cui sono stati testati diversi ordini di assunzione degli alimenti. Mangiando i carboidrati alla fine, la glicemia dopo il pasto è risultata metà di quella che avevano quando invece li mangiavano all’inizio, e il 40% più bassa rispetto a quando tutti gli alimenti venivano consumati insieme.

“Noi tutti sappiamo che mangiare meno carboidrati serve a controllare i livelli di zuccheri nel sangue, ma può essere difficile qualche volta seguire questo suggerimento – hanno scritto gli autori -. Mangiarli per ultimi può essere una buona strategia”.

 

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