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Secondo uno studio, un’erba infestante può essere utile contro diabete e tumori

18 Marzo 2021 - di Claudia Montanari

Un tipo di erba invasiva chiamata Andropogon virginicus potrebbe essere utile contro diabete e tumori. Questa erbaccia infestante, originaria degli Stati Uniti, ha infestato negli anni anche in Canada, Australia e Giappone invadendo il territorio. Tuttavia, una nuova ricerca dimostra come possa essere utilizzata a beneficio degli esseri umani in modo totalmente inaspettato.

La Andropogon virginicus  cresce fitta e alta fino a più di due metri, disturbando e a volte interrompendo la crescita di altre piante. Se viene bruciata, ricresce più forte. Non c’è modo di rimuoverla efficacemente una volta invaso un territorio.  Ma potrebbe esserci un modo per usarla a nostro vantaggio.

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La pianta infestante potrebbe essere utile contro molte malattie, tra cui il diabete

Un team internazionale di ricercatori dimostra che gli estratti di A. virginicus sembrano essere efficaci contro diverse malattie umane, tra cui diabete e cancro. I risultati appaiono in un numero speciale di  Plants, intitolato “Attività biologiche degli estratti vegetali”.

Tran Dang Xuan, professore associato nel programma Transdisciplinary Science and Engineering presso la Graduate School of Advanced Science and Engineering dell’Università di Hiroshima spiega: “A. virginicus è un’erbaccia invasiva che minaccia seriamente la produzione agricola e l’economia in tutto il mondo”.

“Tuttavia, in questo documento, evidenziamo la potenziale applicazione degli  estratti di A. virginicus nella futura produzione di medicinali e terapie di malattie croniche. Primi fra tutti il diabete di tipo 2 e il cancro del sangue”.

I ricercatori hanno trovato alti livelli di flavonoidi nei campioni estratti dall’erba. Queste sostanze chimiche vegetali hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie significative, secondo Xuan.

Dopo essere testati su una varietà di linee cellulari, i prodotti chimici vegetali estratti si sono legati ai radicali liberi, prevenendo danni alle cellule. La sua applicazione, tra le tante cose, potrebbe aiutare a prevenire le macchie dell’età e le azioni cellulari a catena che possono portare al diabete di tipo 2.

Il team ha anche applicato in modo specifico le sostanze chimiche estratte a una linea di leucemia mieloide cronica, un raro tumore del sangue. L’estratto sembrava uccidere le cellule tumorali.

I prossimi passi

“Sebbene l’  A. Virginicus  è considerata da sempre una specie invasiva dannosa e senza valore economico, i suoi estratti sono fonti promettenti di agenti antiossidanti, antidiabetici, antitirosinasi e antitumorali”, ha detto Xuan.

Il prossimo passo? Secondo Xuan, ora è importante elaborare un processo per isolare i composti responsabili delle proprietà biologiche di questa pianta. Così da poter identificare nuovi usi e testare altri effetti terapeutici. Con l’obiettivo di preparare farmaci utili all’uomo.

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