La Perla, colpo di scena: Scaglia si fa avanti e si riaprono i giochi

30 Maggio 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – Non tutto sembra essere perduto per “La Perla”, storico gruppo di lingerie di lusso di Bologna  che negli ultimi anni si è trovato in grandi difficoltà finanziarie con debiti accumulati per 70 milioni di euro.

Un nuovo “pretendente” si è fatto avanti all’ultimo, creando un vero e proprio colpo di scena nella delicata questione del gruppo di lingerie. Si tratta di SMS Finance, la holding di Silvio Scaglia, ex fondatore di Vodafone Italia e Fastweb.

“La Perla conferma di avere ricevuto in data 27 maggio un’offerta di affitto d’azienda con successivo impegno all’acquisto da parte di SMS Finance S.A. ulteriore e alternativa rispetto a quella precedentemente presentata dal Gruppo Calzedonia”, annuncia l’azienda in una nota.

Lo scorso 7 maggio La Perla aveva annunciato di essere in trattativa esclusiva con Calzedonia, il colosso veneto di abbigliamento intimo guidato da Sandro Veronesi, che detiene tra gli altri, oltre Calzedonia, i marchi Tezenis e Intimissimi:

“Un accordo era stato raggiunto recentemente tra Calzedonia e i sindacati per salvaguardare 437 posti di lavoro sul sito di Bologna su un totale di 599, e 59 dipendenti delle boutique italiane La Perla. Il 22 maggio la griffe aveva quindi presentato al tribunale di Bologna una domanda di ammissione al concordato preventivo, inserendo nella documentazione la proposta di cessione a Calzedonia.

Nel frattempo è arrivata l’offerta di Silvio Scaglia. A questo punto il giudice del tribunale fallimentare di Bologna ha deciso di organizzare un’asta tra le due parti. “L’offerta è stata inviata per conoscenza anche al Tribunale di Bologna che ha sospeso ogni decisione all’esito della gara competitiva che si terrà il giorno 4 giugno prossimo venturo”, scrive la Perla nel comunicato.

Secondo il Messaggero del 29 maggio Silvio Scaglia sarebbe disposto a mettere sul tavolo circa 110 milioni di euro, pari al fatturato attuale di La Perla, coprendo 45 milioni di debiti, più dei 40 milioni proposti da Calzedonia, e di mantenere 700 posti di lavoro in Italia.