Il Fallimento di Borsalino

20 Dicembre 2017 - di Claudia Montanari

Scostumista– Il Fallimento di Borsalino-Se la moda cambia anche il mercato cambia. Fino agli anni ’50 era impensabile uscire a capo scoperto. Alla vigilia della prima guerra mondiale l’azienda Borsalino produceva annualmente circa 2.000.000 di cappelli, confermando in questo modo la posizione di monopolio dell’Italia a livello internazionale. Il suo ridimensionamento avvenne in concomitanza con l’inizio della caduta in disuso dei copricapi formali.  Lo scorso 18 dicembre, ahimè, il Tribunale fallimentare di Alessandria respinge una seconda richiesta di concordato preventivo e decreta il fallimento della Borsalino Giuseppe e Fratello Spa. Fine di un’era.  Lo storico cappellificio fu fondato ad Alessandria nel 1857, da Giuseppe Borsalino, dopo un’esperienza come garzone e poi apprendista nella sua città, e poi a Parigi nel cappellificio Berteil, ottenendo la qualifica di Maestro Cappellaio. A un anno dal rientro in Italia, Giuseppe apre il suo primo laboratorio ad Alessandria insieme al fratello Lazzaro. Dopo la sua morte l’azienda viene diretta dal figlio Teresio. Nel 1985 la Borsalino subisce un processo di ristrutturazione che porta all’apertura di un nuovo stabilimento per la produzione, oltre che dei copricapi, anche di abbigliamento uomo: sciarpe, cravatte, maglieria. Ma purtroppo il declino del marchio è inarrestabile.  Borsalino non è solo un cappello, ma il simbolo di un’identità particolare, tant’è che anche altri copricapi di forma simile o semplici imitazioni vengono chiamati “Borsalino”. Sinonimo di un certo tipo di stile, questo cappello è stato indossato da personaggi famosi e divi di Hollywood come Robert Redford, Sergio Leone, Jean Paul Belmondo e Alain Delon che furono anche protagonisti del gangster movie del 1970 dal titolo proprio “Borsalino”, Humphrey Bogart (celebre la scena dell’addio in Casablanca in cui entrambe i protagonisti, Bogart e la Bergman, indossavano il mitico cappello in feltro), Harrison Ford.. fino a celebrities dei giorni nostri come Johnny Depp, Kate Moss,  Leonardo Di Caprio, Denzel Washington, Justin Timberlake, Nicole Kidman, John Malkovich, Naomi Campbell.  Sono circa cinquanta i passaggi produttivi e una media di sette settimane di lavoro per ogni copricapo; un’azienda Italiana che ha fatto la storia della moda, dopo 160 anni di stile indiscusso si vanifica ogni aspettativa. In seguito alla sentenza del Tribunale, Camperio, confondatore del gruppo di private equity Quest Partners, ha tuttavia espresso in una nota la volontà di voler continuare a costruire un futuro per Borsalino. Mettiamoci in testa almeno questa speranza. di Annapaola Brancia d’Apricena