Anna Wintour Vogue

Repubblicani > le t-shirt democratiche della Wintour

9 Febbraio 2012 - di Claudia Montanari

Dopo essersela presa con Clint Eastwood e la pubblicità di Chrysler, i repubblicani sembrano aver trovato un nuovo capro espiatorio: l’ira funesta del Grand Old Party è ora tutta per Anna Wintour.

La direttrice di “Vogue”, di fede democratica, è ‘colpevole’ di aver convinto stilisti del calibro di Marc Jacobs, Diane von Furstenberg e Vera Wang a disegnare una linea di magliette e accessori che saranno messi in vendita durante la Fashion Week, che si apre a New York il 9 febbraio, allo scopo di raccogliere fondi per la campagna elettorale del presidente statunitense, Barack Obama.

La sfilata-evento per presentare la speciale collezione, dal titolo evocativo ‘Runway to Win’, si è tenuta il 7 febbraio a New York, presenziata dalla stessa Wintour e da Scarlett Johansson, da sempre supporter di Obama. Per partecipare al party, sold-out, gli ospiti hanno pagato una cifra tra 250 dollari per l’ammissione al cocktail e i 2.500 dollari per un posto a tavola. Il costo di magliette e accessori invece varia tra i 45 e i 95 dollari al pezzo.

Ed è proprio il prezzo, diciamo a buon mercato, della merce ad aver insospettito i repubblicani. Come è possibile acquistare – si chiedono al Gop – una borsetta di Derek Lam per soli 75 dollari quando all’atelier dello stilista il prezzo per una borsa varia tra i 340 e i 1,890 dollari? “Questo genera dubbi sul fatto che siano stati usati impropriamente fondi delle stesse case di moda per la produzione di questi oggetti”, ha detto un portavoce della commissione nazionale repubblicana al “Wall Street Journal”, in violazione delle regole per le donazioni politiche in campagna elettorale. Ma i democratici hanno risposto: “Tutti gli stilisti hanno usato il loro tempo libero per disegnare la linea di vestiti”.