È morto Alain Chevalier, fondatore di Louis Vuitton Moet Hennessy

È morto Alain Chevalier, fondatore di Louis Vuitton Moet Hennessy (LVMH)

6 Novembre 2018 - di Claudia Montanari

ROMA – È morto a 87 anni Alain Chevalier, uno dei padri fondatori del gruppo del lusso LVMH, Louis Vuitton Moet Hennessy. Alain Chevalier è morto nella sua casa di Megeve, nell’Alta Savoia. Lo ha annunciato la presidenza della repubblica francese, che ha salutato un “uomo visionario”:

“Ha messo la sua intelligenza e il suo talento al servizio della politica e dell’industria, contribuendo con la sua visione e la sua determinazione a fare della Francia il primo posto nel settore del lusso”.

Chevalier era considerato un ottimo manager d’azienda, con una vasta esperienza alle spalle e refrattario ai grandi riflettori. Il suo contributo è stato fondamentale per rendere LVMH il gruppo del lusso numero uno al mondo anche se il destino ha voluto che proprio LVMH segnasse, di fatto, la fine della sua carriera. 

Auditor alla Corte dei Conti, nel corso della sua vita ha occupato differenti ruoli nei ministeri (Affari algerini, Educazione nazionale, Industria) prima di lasciare il settore pubblico e lanciarsi nel privato. Erano gli anni ’70 quando venne assunto come Direttore Generale di Moët et Chandon con l’obiettivo di trasformare l’antica maison di Reims in una società di prodotti di lusso di prestigio mondiale. È stato proprio Chavalier, con l’acquisizione progressiva di prodotti di lusso (i cognac Hennessy, i profumi Christian Dior in licenza, i laboratori Roc) a trasformare la maison in un modello di crescita. Nel 1987 è stata decisiva l’idea di trasformare Moët et Chandon in 
Moët Hennessy per contrastare un’eventuale OPA sulla società e ideare la fusione dell’aziendacon un altro gigante del lusso, Louis Vuitton, guidato allora da Henry Racamier, deceduto nel 2003. Nonostante questo incredibile intuito, di fatto questo matrimonio ha segnato la fine della carriera di Chavalier. L’imprenditore, infatti, non ha mai posseduto alcuna azione, né di Moët  né di LVMH e non è mai riuscito a fermare l’avanzata di Bernard Arnault, diventato con il tempo l’azionista principale di LVMH. 

Con oltre 70 marchi nel settore, LVMH è nota oggi come una delle aziende più prestigiose del mondo, e solo nel 2017 i suoi utili sarebbero ammontati a 5,13 miliardi di euro. 

(In foto, Ansa: Alan Chevalier a sinistra, insieme col cofondatore Bernard Arnault). 

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