Rughe, filler e lifting: 10 regole per ridurre i rischi

Rughe, filler e lifting: 10 regole per ridurre i rischi

18 Febbraio 2017 - di Mari

Filler e lifting anti-rughe? Attenzione ai professionisti che offrono trattamenti low-cost: i rischi ci sono e sono importanti, come trombosi delle arterie del viso e cecità.

Quando si decide di ricorrere a un intervento di ringiovanimento del viso è più che mai necessario affidarsi a medici preparati per avere un risultato soddisfacente e, soprattutto, minimizzare i rischi derivanti da un filler fatto male. Ecco allora un utile decalogo per un filler corretto stilato dalla dottoressa Elisabetta Sorbellini, dermatologa e membro dell’IHRF (International Hair Research Foundation).

  1. I REQUISITI MINIMI. Il filler deve essere effettuato da un laureato in medicina, meglio se specializzato in dermatologia o in chirurgia plastica o in medicina estetica.
  2. LA PREPARAZIONE COMPLESSIVA DEL MEDICO. Sembra facile iniettare un filler o la tossina, ma non lo è. Solo un medico preparato, soprattutto sull’anatomia delle aree da trattare, può evitare brutte sorprese anche molto gravi come, per esempio, la cecità.
  3. LA PREPARAZIONE TECNICA DEL MEDICO. E’ molto raro, ma iniezioni fatte male, o esercitando troppa pressione o iniettando troppa sostanza in una stessa zona, possono creare occlusioni e trombosi di arterie del viso con conseguenze drammatiche. Solo una grande preparazione del medico (corsi di pratica, di anatomia con esercitazioni su cadavere) può ridurre al massimo i rischi.
  4. L’ATTENZIONE DEL MEDICO. Qualche piccolo ematoma o qualche nodulino può formarsi dopo una iniezione, e non c’è nessun rischio grave o permanente. Un buon medico è sempre pronto e preparato a rimediare a qualsiasi piccolo inconveniente.
  5. LO STUDIO MEDICO. Il luogo dove il medico effettua il filler deve essere un ambulatorio medico, idoneo a trattamenti iniettivi (pulito, a norma, luminoso, con misure igieniche adeguate, come i guanti e il materiale sterile). Sembra ovvio, ma spesso questo non succede, come testimoniano i molteplici casi di persone che si fanno fare iniezioni da sedicenti medici in una stanza di hotel o in un bar.
  6. LA QUALITA’ DEI MATERIALI. Bisogna essere certi che la qualità delle sostanze utilizzate per il filler o la tossina botulinica sia elevata. Spesso si tratta di sostanze costose anche per il medico: prezzi bassi generalmente sono indicativi di prodotti di qualità infima o scadente.
  7. IL COSTO DELL’INTERVENTO. Un buon professionista ha un prezzo mediamente alto. Se un medico applica tariffe basse o molto basse (meno di 50 euro) probabilmente o usa prodotti pericolosi o è un benefattore…
  8. LA PELLE. Ci sono vari modi per iniettare un filler: aghi o cannule di varie dimensioni. Non sono tutti uguali e la scelta del medico deve essere fatta in base alla zona da trattare, allo spessore della pelle (diverso a seconda dell’età, per esempio), alla viscosità e all’elasticità del prodotto da iniettare.
  9. I CONSIGLI DEL MEDICO. Dopo il trattamento è bene seguire le raccomandazioni che ogni medico preparato impartisce (attenzione al sole, alla frequenza dei trattamenti ecc.).
  10. NO AL SILICONE. Non farsi iniettare mai filler a base di silicone.

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