Olio, zucchero e tutto il cibo che si vuole: è la dieta Shangri-La

22 Marzo 2012 - di Mari

ROMA – Una dieta che non richiede nessun sacrificio, davvero. Il trucco? Sta tutto in testa. La dieta Shangri-La, infatti, si basa non sulla quantità o qualità del cibo che si mangia, ma sulla percezione che il nostro cervello ha e sul gusto.

Questa dieta è stata creata dallo psicologo inglese Seth Roberts basandosi sulla comunità himalaiana dello Shangri-La, appunto. Il metodo si basa sul meccanismo di auto-regolazione del peso e sulle reazioni del cervello ai vari alimenti.

Per esempio da millenni il cervello umano associa al sapore dolce la sensazione di abbondanza e sazietà, mentre ci sono altri sapori che rimandano un senso di fame. Per questo la dieta Shangri-La non chiede di escludere alcun alimento, ma prevede di bere acqua zuccherata oppure piccole quantità di olio crudo durante la giornata un’ora prima e dopo i pasti in modo da apportare una quantità di calorie compresa fra 100 e 400.

Assumendo qualcosa di dolce o quasi insipido durante tutta la giornata l’organismo si senta appagato, non sente lo stimolo della fame e quindi, pur potendo mangiare senza restrizioni, non sente mai un senso di fame.

Un principio di questa dieta è però che si assumano cibi nuovi e poco saporiti, in modo da abbassare il punto di raggiungimento della sazietà: se il cervello dà questo input, l’organismo è incentivato a bruciare le calorie introdotte con altri alimenti.

In pratica per seguire questa dieta bisogna assumere acqua zuccherata o zucchero crudo per meno di 400 calorie un’ora prima di ogni pasto, tutto quello che si mangia deve essere cucinato con estrema cura, si devono preferire i cibi che impegnano a lungo la digestione, cioè quelli con un basso indice glicemico, si devono sperimentare nuovi sapori e nuove combinazioni, privilegiando i cibi poco saporiti.

 

 

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