A Livorno di nuovo Peppone contro Don Camillo sulle politiche pro-aborto

10 Gennaio 2012 - di luiss_vcontursi

LIVORNO – Nella terra dove ancora resistono i “comunisti” duri e puri (forse) si riproduce l’annoso contrasto tra sindaco e prete, proprio come in Don Camillo e Peppone. Il Don Camillo dei nostri tempi è don Maurizio de Sanctis, detto padre Nike, e il Peppone è il sindaco, ex Pci, Alessandro Cosimi. Oggetto del contendere la “politica” antiabortista del del prete che ha adottato il figlio di una coppia decisa ad abortire.

Proprio da quell’iniziativa, raccontata dal sacerdote su Facebook e poi nell’omelia natalizia, è esplosa la polemica. Il sindaco ha criticato il prete per aver pubblicizzato il fatto, una psicologa dell’Asl di Careggi (Firenze) ha ipotizzato una sorta di spot anti-abortista. Padre Nike, di tutta risposta, si è scatenato su Fb e ha iniziato a scrivere, consigliandolo “prima di esprimere un giudizio “polemico” di informarsi realmente sulla situazione” e poi informando il sindaco che la privacy non era stata affatto violata. “Nessun giornale ha pubblicato o fatto sospettare dell’identità di quella famiglia. Nessuno della parrocchia sa chi è la coppia, neppure il consiglio parrocchiale (il braccio destro del parroco), ma solo il sottoscritto”.

Poi, il prete ha aggiunto alcune domande retoriche tipo “Perché il Comune non fa nulla per i poveri?! Perché non vi impegnate come noi parrocchie per soccorrere le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese? A lei (sindaco) interessano o no le famiglie?! (Intendo le persone e non le loro risorse economiche e le loro tasse)”. Infine il colpo gobbo: “La prossima volta mi rivolgerò al Comune di Pisa”.

Al colpo basso di Don Camillo ha risposto subito piccato Peppone: “Accuse gratuite e infondate — ha detto il primo cittadino – Alla Caritas ogni anno eroghiamo 100 mila euro per il servizio mensa quotidiano agli indigenti; 13 mila euro per la gestione dei 350 mila euro che il Comune destina alle card ricaricabili per l’acquisto di generi di prima necessità, 20 mila euro per 4 alloggi gestiti sempre dalla Caritas e 26 mila euro alla parrocchia di Santa Lucia per i pasti dei poveri. Padre Nike non lo sapeva? Si informi meglio”.

Lady V

Tags