Virus Zika provoca microcefalia. Ecco quando si è più a rischio

Virus Zika provoca microcefalia. Ecco quando si è più a rischio

22 Aprile 2016 - di Mari

ATLANTA – Virus Zika, c’è la conferma: provoca la microcefalia nei neonati. La parola definitiva du quello che da tempo era più che un sospetto, come suggerito dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità, è uno studio condotto dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta (Cdc), negli Stati Uniti.

I ricercatori americani, guidati dal dottor Tom Frieden, hanno confermato che il virus Zika, trasmesso dalle punture di zanzare della specie Aedes Aegypti, causa la microcefalia, un’anomalia del feto che causa la nascita di bambini con la testa sproporzionatamente più piccola rispetto al resto del corpo. Un legame definito dagli stessi ricercatori “senza precedenti” perché non ci sono mai stati virus portati da insetti che hanno causato difetti di nascita nell’uomo. La scoperta, secondo Frieden, è un ”punto di svolta” nella lotta contro il virus, che continua a diffondersi in America centrale e meridionale.

”E’ ora chiaro che il virus causa la microcefalia”, ha dichiarato il dottor Frieden. ”Abbiamo confermato adesso ciò che crescenti prove avevano suggerito”, ha aggiunto, ribadendo l’invito alle donne incinte e ai loro partner di prendere ogni misura per evitare Zika.

La dottoressa Sonja Rasmussen, che ha guidato la ricerca, ha riferito che è stato trovato uno schema ricorrente di difetti nei bambini esposti a Zika nell’utero e che il virus è stato trovato nel tessuto cerebrale dei bambini morti con la microcefalia.

”Restano molte questioni aperte”, ha aggiunto, tra cui quanto spesso i difetti di nascita si verificano nei feti esposti al virus e se una donna incinta è più a rischio durante specifici stadi della gravidanza. Non tutti i bambini nati da madri contagiate da Zika, infatti, hanno problemi. Secondo ricerche in corso anche in Brasile, il Paese più colpito dal virus (con 1.113 casi di microcefalia confermati), il rischio maggiore riguarda i primi tre mesi di gravidanza. Il Cdc sta indagando anche se il virus è legato ad una aumentata probabilità di sviluppare la sindrome Guillain-Barre, una reazione immunologica che può comportare una temporanea paralisi negli adulti.