Valvole sutureless e bassa invasività: il futuro della cardiochirurgia

Valvole sutureless e non solo: cardiochirurgia del futuro

28 Novembre 2016 - di Mari

ROMA – Aggiornare sulle più rilevanti novità nell’ambito delle tecniche e delle soluzioni cardiochirurgiche, come la tecnica di intervento Tavi (Transcatheter aortic valve implantation), gli approcci chirurgici meno invasivi con mini-sternotomia e mini-toracotomia e l’utilizzo delle valvole sutureless (senza suture). Questo lo scopo di ‘Nuovi device per il cuore: dall’adulto al bambino’, il convegno organizzato nell’aula magna della Pontificia Università Lateranense a Roma da Artemisia onlus, nata con lo scopo di proteggere le gravidanze a rischio, e l’Unità Cardiochirurgica del Klinikum Nurnberg-Paracelsus Medical University.

Cardiochirurgia e cardiologia interventistica hanno avuto un’evoluzione straordinaria negli ultimi anni, con il perfezionamento di tecniche e protesi all’avanguardia, attraverso una ricerca mirata alla minore invasività possibile. Passi in avanti che vanno incontro ad un problema, quello delle patologie cardiache, che continua ad essere la prima causa di morte nei Paesi occidentali.

La popolazione che ne soffre è sempre più anziana e affianca alla malattia cardiaca altre patologie. Dalle nuove possibilità offerte dalle Tac e dalle risonanze cardiache rispetto alla riduzione di radiazioni e liquido di contrasto, alle protesi di ultimissima generazione utilizzate dalla tecnica di intervento Tavi (Transcatheter aortic valve implantation), dagli approcci chirurgici meno invasivi con mini-sternotomia e mini-toracotomia fino all’utilizzo delle valvole sutureless (senza suture) presentata dal professor Theodor Fischlein del Klinikum Nurnberg come il futuro della sostituzione della valvola aortica.

Questi gli argomenti approfonditi dai vari relatori tra i quali la dottoressa Federica Ciolina, il dottor Francesco Pollari e la dottoressa Michela Cuomo. Un convegno rivolto a medici specialisti in cardiologia e medicina interna, cardiochirurghi, medici di base, pediatri, fisioterapisti, tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, medici chirurghi e infermieri, interessati a capire quali sono i dispositivi di ultima generazione a disposizione per garantire ai propri pazienti un grado di qualità della vita elevato e, soprattutto ridurre al minimo l’invasività delle tecniche chirurgiche e il rischio di mortalità in caso di installazione di device. Tecnologie che vanno in direzione di una maggiore individualizzazione dell’approccio al paziente, attraverso un’attenta valutazione dei dati clinici e della qualità della vita prevista.

Tre le sessioni in cui il convegno ha diviso gli interventi e le tematiche affrontate. La prima dedicata agli adulti e moderata dal responsabile scientifico di progetti di ricerca finanziati dall’Università di Roma Tor Vergata, dal Murst, dal Cnr e dal ministero della Sanità, l’ex rettore dell’università di Roma Tor Vergata Renato Lauro, la seconda dedicata alla cardiochirurgia pediatrica, moderata dal cardiochirurgo della Klinikum Nurnberg Francesco Pollari e una terza sessione in cui è stato preso in esame l’aspetto fisioterapico e della valutazione multidimensionale negli anziani bisognosi di un intervento. Al termine, una tavola rotonda per confrontarsi sui temi trattati.

L’evento è in linea con l’obiettivo di assicurare alla comunità la ‘Medicina di eccellenza in un Servizio di Qualità’ della dottoressa Maria Stella Giorlandino, fondatrice di Artemisia onlus, che metterà a disposizione dei suoi pazienti e del suo staff medico la consulenza e il supporto scientifico dell’Unità di Cardiochirurgia del Kl inikum Nurnberg-Paracelsus Medical University e le consulenze del professor Theodor Fischlein, con analisi, visite e screening cardiologici condotti presso i centri ArtemisiaLab e un’area dedicata presso il centro ArtemisiaLab Alessandria di via Piave 76. La consulenza internazionale sarà disponibile dal mese di dicembre.

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