Le più recenti ricerche scientifiche e le linee guida internazionali chiariscono come prendersi cura dei denti, sfatando errori comuni
La cura quotidiana dell’igiene orale rappresenta un pilastro fondamentale per la salute dei denti e la prevenzione di numerose patologie odontoiatriche. Tuttavia, molte abitudini comuni e convinzioni diffuse in materia di igiene dentale risultano spesso errate o addirittura dannose per lo smalto e le gengive.
Alla luce delle più recenti evidenze scientifiche e delle indicazioni di autorevoli istituzioni come la World Dental Federation (FDI) e l’Università Georg-August di Gottinga, approfondiamo le corrette modalità di lavaggio dei denti e sfatiamo i falsi miti più radicati che influenzano negativamente la salute orale.
Il momento ottimale per lavare i denti
Uno degli errori più frequenti riguarda il momento in cui si procede allo spazzolamento. Molti tendono a lavare i denti immediatamente dopo i pasti, ma le evidenze scientifiche più aggiornate sconsigliano questa pratica. La FDI raccomanda di attendere almeno 30-60 minuti dopo aver mangiato prima di procedere alla pulizia. Questo intervallo consente alla saliva di compiere il suo naturale ruolo protettivo, neutralizzando gli acidi prodotti dalla digestione e favorendo la rimineralizzazione dello smalto attraverso il deposito di calcio e fosfato.

Consigli igiene orale – (ladyblitz.it)
Uno studio dell’Università di Gottinga ha confermato che lavare i denti entro 20 minuti dall’assunzione di cibi o bevande acide può causare un danno significativo alla dentina. L’azione meccanica dello spazzolino, infatti, può spingere gli acidi più in profondità nei tessuti dentali, provocando erosione dello smalto e aumentando il rischio di sensibilità dentale e carie. Questo è particolarmente rilevante dopo il consumo di agrumi, bevande gassate o verdure acide.
Un altro falso mito riguarda la convinzione che spazzolare con forza equivalga a una pulizia più efficace. In realtà, una pressione eccessiva danneggia sia lo smalto che le gengive. Gli esperti sottolineano come spazzolare troppo energicamente possa causare erosione dello smalto, recessione gengivale e sanguinamento, oltre a rendere i denti più sensibili.
La tecnica corretta prevede movimenti delicati e controllati, utilizzando uno spazzolino a setole morbide. Un consiglio pratico è impugnare lo spazzolino con tre dita per modulare meglio la forza applicata. Per chi fatica a mantenere una pressione adeguata, gli spazzolini elettrici con sensori di pressione rappresentano un valido alleato, in quanto avvertono quando si esercita una forza eccessiva e aiutano a preservare l’integrità dello smalto.
Lo spazzolamento, per quanto accurato, non riesce a raggiungere circa il 35% della superficie dentale rappresentata dagli spazi interdentali. Per questo motivo, l’uso quotidiano del filo interdentale o di altri strumenti per la pulizia interdentale è imprescindibile per rimuovere la placca e i residui di cibo da queste aree. La pulizia interdentale dovrebbe essere effettuata prima dello spazzolamento per massimizzare l’efficacia della rimozione della placca.
Contrariamente a quanto si crede, non è indispensabile lavare i denti nell’immediato prima di coricarsi. Ciò che conta realmente è assicurarsi di effettuare una pulizia accurata almeno due volte al giorno. Durante il sonno, la produzione di saliva diminuisce, aumentando la vulnerabilità dei denti agli attacchi batterici. È dunque fondamentale che la bocca sia ben pulita prima di questa fase, ma non è necessario che lo spazzolamento avvenga proprio nell’istante prima di andare a dormire.
Quando lavare i denti? - (ladyblitz.it)












