Stipsi in vacanza, come aiutarsi quando si viaggia

Stipsi in vacanza, come aiutarsi quando si viaggia

12 Agosto 2016 - di Mari

ROMA – Estate, tempo di vacanze e di viaggi. Ma se c’è qualcuno che non gradisce i cambiamenti, quello è di sicuro l’intestino. Non in tutti, certo. Ma per molti, e soprattutto molte, cambiare alloggio e abitudini può comportare la stipsi o stitichezza che dir si voglia.

Ma come mai vacanza spesso fa rima con stipsi? 

 

“La stitichezza frequentemente osservata durante i periodi di vacanza ha essenzialmente due origini – ha spiegato alla Stampa il dottor Flavio Caprioli, Ricercatore Universitario in Gastroenterologia, Università degli Studi di Milano – la modificazione dell’alimentazione e del tipo di cucina rispetto alle usuali abitudini, soprattutto nel contenuto di fibre e grassi, e del bilancio idrico, con ridotta assunzione di liquidi ed esposizione prolungata al sole, con conseguente abbondante sudorazione, nonché un distress psicologico legato al cambiamento nei servizi igienici, condizionante un ritardo o una inibizione della defecazione. Si tenga presente che l’inibizione volontaria prolungata della defecazione è a sua volta causa di rallentamento della motilità del colon e quindi di stipsi secondaria”.

Insomma, ad incidere sono il cambio di alimentazione, la scarsità di apporto di acqua e il cambio di…bagno.

Per questo motivo è fondamentale puntare molto sulla dieta: mangiare molte fibre, contenute in frutta, verdura e cereali integrali, bere molta acqua (almeno due litri al giorno), e consumare la prima colazione con calma.

Va poi ricordato che quando compare lo stimolo di andare in bagno non bisogna reprimerlo ma assecondarlo. Anche perché se poi ci si sforza si rischia di ritrovarsi con le emorroidi. E l’estate, anche da questo punto di vista, non è il periodo migliore, come spiega Angela Nanni su La Stampa:

Il caldo provoca vasodilatazione e anche i vasi emorroidari possono gonfiarsi e provocare dolore; il contatto del sedere con sedili infuocati dal sole, inoltre, contribuisce alla formazione di edema nella zona perianale con bruciore e dolore. Il problema emorroidi, inoltre, può diventare particolarmente spinoso per i ciclisti a causa delle continue sollecitazioni in loco esercitate dal sellino.

Anche per le emorroidi, quindi, valgono i consigli contro la stipsi: è bene cercare di consumare ad ogni pasto almeno una porzione di verdura cruda o cotta, ma anche minestroni e passati di verdura, e poi mangiare molta frutta, soprattutto kiwi a colazione, pane e pasta integrale, latte e derivati (soprattutto yogurt) e cercando di scegliere piatti conditi con olio extra vergine di oliva.

Se, nonostante questo, il disturbo continua, spiega Caprioli,

“Si possono utilizzare lassativi per brevi periodi, soprattutto di natura osmotica ovvero scarsamente assorbibili dall’intestino e che per questo richiamano, per azione osmotica appunto, acqua all’interno del lume intestinale facilitando il transito delle feci oppure contenenti ausili di fibre. Maggiore attenzione nell’assunzione dei lassativi devono porre i pazienti in politerapia o affetti da malattie croniche: non dovrebbero assumerne affatto se non dietro supervisione medica. Il diabete, per esempio, può essere già di per sé una causa di rallentamento della motilità intestinale, così come i disturbi cardiovascolari, che determinando una limitazione dell’attività fisica, possono associarsi a stipsi”.