Pressione sanguigna, la respirazione consapevole può essere di aiuto

Pressione sanguigna, la respirazione consapevole può essere di aiuto

4 Ottobre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

In questi ultimi anni si è parlato sempre più frequentemente di respirazione consapevole, come valida alleata contro ansia e stress. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Applied Physiology avrebbe anche degli effetti positivi sulla pressione sanguigna. L’ipotesi è che fare respiri profondi aiuterebbe a dilatare i vasi sanguigni, permettendo a più sangue di fluire attraverso di essi e abbassando la pressione sanguigna. Ma i ricercatori affermano che questa pratica non dovrebbe sostituire altre abitudini sane come l’esercizio fisico, che ha benefici sulla salute in generale.

Più di un terzo delle persone ha la pressione alta, un killer silenzioso che provoca ogni anno nel mondo oltre 10 milioni di morti. Ma molti che ne soffrono non ne sono consapevoli. Precedenti ricerche hanno indicato che gli esercizi di respirazione – spesso usati durante la meditazione delle pratiche di consapevolezza – possono aiutare a scongiurare l’ipertensione. I ricercatori dell’Università del Colorado Boulder e dell’Università dell’Arizona hanno esaminato 128 adulti sani di età compresa tra i 18 e gli 82 anni per un periodo di sei settimane. Nelle successive settimane i partecipanti hanno iniziato a vedere miglioramenti con pochissimi effetti collaterali.

“Ci aspetteremmo che se si andasse più a lungo, la pressione sanguigna scendesse ancora di più”, ha detto a Insider l’autore principale dello studio, il professor Daniel Craighead.Ha aggiunto: “Le persone con pressione sanguigna a un livello malsano potrebbero trarre vantaggio dall’aggiungere questo alla loro routine ora”.

Lo stress aumenta il rischio di ipertensione, problemi cuore.

Lo stress fa male alla salute: quando è troppo aumenta il rischio di ammalarsi di pressione alta e problemi cardiovascolari. Lo ha rivelato una ricerca sulla rivista Hypertension, la prima a valutare l’impatto dello stress su persone inizialmente sane. Lo studio è stato condotto da Kosuke Inoue, epidemiologo all’Università di Kyoto in Giappone. Gli ormoni dello stress norepinefrina, epinephrina, dopamina e cortisolo aumentano quando siamo colpiti da eventi stressanti legati ad esempio al lavoro, ai rapporti con gli altri, ai soldi. I quattro ormoni, infatti, rispondono ai livelli di stress percepiti, aumentando quando lo stress sale.