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Pressione alta, i 4 tipi di alimenti che andrebbero evitati

2 Gennaio 2020 - di Claudia Montanari

ROMA – La pressione alta è un fattore di rischio tra i più diffusi in Italia ma anche tra i più sottovalutati. In realtà, quando si scopre di essere affetti da ipertensione bisogna immediatamente agire per cercare di portare i valori nella norma, per scongiurare il rischio di sviluppare malattie cardiache, ictus, infarto, aneurismi delle arterie e altre malattie gravi. Alimentazione sana e stile di vita attivo rappresentano i nostri migliori alleati contro la pressione alta, oltre ovviamente a seguire una eventuale cura farmacologica prescritta dal proprio medico. In caso di ipertensione le linee guida raccomandano di ridurre il consumo di alimenti ricchi di sodio e preferire quelli che contengono potassio. Alcuni errori dietetici possono aumentare il rischio di sviluppare l’ipertensione. Il sale è notoriamente un ingrediente che contribuisce ad aumentarla, esistono però anche altri tipi di alimenti che possono alzare la pressione. Vediamone quattro.

Zucchero: quando si pensa allo zucchero, in molti pensano che andrebbe evitato solo in caso di dieta o diabete. In realtà questo ingrediente può anche aumentare la pressione sanguigna. Secondo gli studi più recenti, proprio lo zucchero sarebbe in grado di stimolare l’ipotalamo, un fenomeno che potrebbe provocare un incremento del battito cardiaco e della pressione del sangue.

Cibi in scatola: i cibi in scatola sono generalmente ricchi di sale che può aumentare i livelli di pressione sanguigna. Invece di cibi in scatola, sarebbe meglio optare per alimenti freschi, che sono anche più ricchi di nutrienti e vitamine.

Alcol: un ridotto consumo di alcol può aiutare ad abbassare la pressione ma bere alcolici in quantità inadeguata può causare un aumento della pressione sanguigna. Se bevi troppo alcol regolarmente, è più probabile che tu soffra di ipertensione a lungo termine.

Caffeina: per molti, il caffè rappresenta la bevanda essenziale per dare il via alla giornata. Tuttavia, per evitare l’insorgere di fattori di rischio come pressione alta o malattie del cuore, la caffeina andrebbe limitata. Un nuovo studio della University of South Australia e pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrion ha cercato di capire la quantità massima di caffè che è possibile bere affinché questo non favorisca l’insorgenze di malattie cardiovascolari, che come ricorda l’Oms sono la prima causa di morte al mondo ma anche quelle più facilmente prevenibili se si segue uno stile di vita sano. Per rispondere alla domanda, sono stati presi in esame i dati di 347.077 soggetti tra i 37 e i 73 anni raccolti nella biobank britannica. Dall’analisi è emerso che bere più di 6 caffè al giorno può aumentare del 22% il rischio di insorgenza dell’ipertensione, ovvero il primo segnale delle malattie cardiovascolari e patologie del cuore.