Obesità e diabete di tipo 2, nuovo studio conferma legame

Sei a rischio obesità? Te lo dice un test genetico alla nascita

23 Aprile 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Se a rischio obesità? Te lo dice un test genetico alla nascita, che funziona grazie ad algoritmi che elaborano le informazioni provenienti da più di due milioni di varianti genetiche che influenzano l’Indice di Massa Corporea (Imc). E’ il frutto di una ricerca guidata dal Broad Institute del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e dell’Università di Harvard, pubblicata sulla rivista Cell. Il test ha calcolato senza errori i punteggi di rischio di obesità per più di 300.000 individui: l’obiettivo è aiutare a prevenire i problemi, con terapie mirate più efficaci.

Basata sui dati del più grande studio esistente sull’obesità pubblicato sulla rivista Nature nel 2015, l’analisi ha indicato che alcune persone sono molto più a rischio obesità di altre: gli individui con i punteggi più alti pesano in media 13 chilogrammi più di coloro con i punteggi più bassi e hanno una probabilità 25 volte maggiore di diventare obesi. “Il punteggio è associato con differenze minime di peso alla nascita, spiega Sekar Kathiresan, uno degli autori dello studio, “ma gli effetti cominciano a mostrarsi chiaramente nella prima infanzia e diventano sempre più marcati col passare degli anni”.

Le previsioni del test non sono perfette perché non è detto che chi presenta una predisposizione genetica diventi poi obeso, ma i ricercatori ritengono che i profili genetici possano essere utili per identificare le persone ad alto rischio, aiutando i medici a pianificare strategie preventive. “Nel caso dell’obesità, una dieta equilibrata e l’attività fisica possono contrastare la predisposizione genetica”, commenta Amit Khera, che ha guidato i ricercatori insieme a Mark Chaffin. “Ma è anche vero – aggiunge – che quelli con un rischio maggiore devono impegnarsi di più per mantenere un peso normale”.

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