Obesità emergenze mondiale. E l'Onu accusa la dieta mediterranea...

Obesità emergenze mondiale. E l’Onu accusa la dieta mediterranea…

24 Giugno 2014 - di Mari

NEW YORK – L‘obesità e le malattie croniche ad essa legata sono il male dell’uomo contemporaneo. E salgono sul banco degli imputati anche al Palazzo di Vetro dell’Onu, che punta il dito anche contro la dieta mediterranea e alcuni alimenti che, in quantità moderate, sottolinea il nutrizionista Giorgio Calabrese, fanno solo bene.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha deciso che è tempo di mobilitarsi non più per le malattie contagiose, ma per cancro, diabete, disturbi cardiovascolari e problemi cronici dell’apparato respiratorio. 

Paolo Mastrolilli sulla Stampa ha riferito della conferenza che si è svolta settimana scorsa al Palazzo di Vetro di New York. Se tutti sono d’accordo sul livello di emergenza mondiale raggiunto ormai dalla diffusione dell’obesità, che attraverso le patologie ad essa collegata uccide ogni anno 40 milioni di persone nel mondo, diversi sono i modi in cui si vuole combattere questa epidemia moderna.

Mastrolilli riporta quanto sostenuto dal professore Calabrese, nutrizionista dell’Università di Napoli Federico II:

“Negli ultimi anni c’è stata una tendenza crescente a utilizzare indicatori che non hanno basi scientifiche, e demonizzare specifici ingredienti, come il grasso, il sale o lo zucchero, senza considerare che ci sono tecniche per cucinare che possono ridurre la qualità nutritiva di ogni cibo. Un conto è mangiare una pasta con la salsa di pomodoro, e un altro la carbonara; un conto è bollire le pietanze, un altro è friggerle”.

Il rischio è che si demonizzino alcuni cibi o ingredienti senza sottolineare che in quantità ridotte fanno bene anche loro, come, per esempio, l’olio di oliva o il parmigiano reggiano, mentre altri prodotti, come magari la Coca Cola light, vengono promossi solo perché hanno un ridotto contenuto di grassi e zuccheri.

Sottolinea sempre Calabrese:

La stessa Who (Organizzazione mondiale della sanità) riconosce che le prove scientifiche usate per le linee guida sul consumo quotidiano di zucchero sono basse o molto basse”.

Un’altra questione da affrontare secondo il nutrizionista è

 “la creazione di una nuova legione di pazienti, abbassando la soglia di cosa è considerato “salutare”, così che milioni di persone ora sopportano il peso di una malattia che in realtà non esiste”.

Come, per esempio, l’abbassamento della soglia della pressione da 90-140 a 80-120, del glucosio nel sangue da 150 a 126, del colesterolo da 250 a 220, del body mass index (l’indice di massa corporea) da 27,8 e 27,3 a 25.

“Il sospetto è che dietro queste scelte ci sia la pressione delle aziende farmaceutiche che producono le medicine per curare queste malattie, ma una prevenzione corretta va fatta solo sulla base di dati scientifici soldi e affidabili”.