Mangiare spinaci potrebbe proteggere dal rischio di demenza

Mangiare spinaci potrebbe proteggere dal rischio di demenza

6 Maggio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Mangiare spinaci potrebbe proteggere dal rischio di demenza. Le persone con alti livelli di alcuni antiossidanti chiave nel sangue hanno meno probabilità di contrarre il disturbo della memoria. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Neurology. Due composti, la luteina e la zeaxantina, sono abbondanti nelle verdure a foglia verde, così come nei piselli. Gli antiossidanti possono aiutare a proteggere il cervello dallo stress ossidativo, che può causare danni cellulari. Numerosi studi hanno evidenziato l’importanza di una dieta sana per prevenire le malattie legate al cervello. Mangiare bene migliora la salute del cuore e della circolazione, entrambi aspetti importanti per la prevenzione.

I ricercatori hanno analizzato campioni di sangue di oltre 7.000 americani. Tutti i partecipanti avevano almeno 45 anni e sono stati anche sottoposti a esame fisico e colloquio all’inizio dello studio. Sono stati quindi monitorati per 16 anni in media, in modo che gli esperti potessero monitorare i tassi di demenza. La dott.ssa May Beydoun, esperta di invecchiamento del National Institutes of Health degli Stati Uniti, ha affermato: “L’estensione della funzione cognitiva delle persone è un aspetto importante della sfida sanitaria. Gli antiossidanti possono aiutare a proteggere il cervello dallo stress ossidativo, che può causare danni cellulari”.

I cibi-pilastro contro la demenza.

Frutta, verdura, legumi, tè e caffè sono i pilastri di una dieta anti-demenza. Lo ha sottolineato un precedente studio pubblicato sempre sulla rivista Neurology. La ricerca ha mostrato che un’alimentazione ricca di questi alimenti, considerati tutti cibi con potere antinfiammatorio, riduce il rischio di ammalarsi di demenza. Un’abitudine semplice come mangiare pesce (per esempio salmone, tonno e sardine) due o più volte a settimana è associato a meno lesioni cerebrali e a ridotta presenza di altri indicatori di danno vascolare nel cervello. Foto di Karolina Grabowska da Pixabay