Tè verde, quando è meglio berlo durante la giornata

Infarto e obesità: tè verde contrasta il rischio

18 Marzo 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Da tempo sono conosciuti gli effetti benefici del tè verde, ottimo alleato della nostra salute. Un recente studio ha rivelato che, oltre a proteggere il cuore dall’infarto, il tè verde può essere un toccasana per l’intestino e aiuta nella lotta contro l’obesità. Lo studio è stato realizzato dalla Università statale dell’Ohio ed è stato pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry. La ricerca è stata condotta sui topi. Quelli che seguivano una dieta a base di estratto di tè verde al 2% hanno avuto un miglioramento della salute intestinale, rispetto agli altri. È stata dimostrata una maggior presenza di microbi benefici e una minore permeabilità delle pareti.

I topi nutriti con una dieta ricca di grassi e con tè verde hanno guadagnato circa il 20 per cento in meno di peso e avevano una minore resistenza all’insulina rispetto ai topi nutriti con una dieta identica ma senza tè. La quantità di tè verde nell’esperimento sarebbe equivalente a circa 10 tazze di tè verde a persona. Un valore quotidiano, hanno spiegato i ricercatori, che non sarebbe distante rispetto al consumo abituale in alcune zone del mondo.

“Questo studio fornisce la prova che il tè verde incoraggia la crescita di buoni batteri intestinali, e che porta a una serie di benefici che riducono significativamente il rischio di obesità”, ha detto Richard Bruno, docente di nutrizione umana e uno dei ricercatori che ha condotto l’analisi.

Non solo obesità, una sostanza presente nel tè verde potrebbe anche far bene al cuore, riducendo il rischio di infarto. Lo hanno suggerito diversi studi, come quello preliminare svolto presso le Lancaster University e University of Leeds e riportato sul Journal of Biological Chemistry nel 2018. Protagonista del lavoro è stato l’antiossidante del tè verde ‘epigallocatechina-3-gallato’ (EGCG) che ha dimostrato un’azione demolitiva sulle placche proteiche (per questo è di interesse nell’Alzheimer in relazione alle placche cerebrali di sostanza beta-amiloide). In questo lavoro gli esperti hanno visto che, in presenza di una sostanza dell’organismo, l’eparina, l’antiossidante del tè verde ha un’azione demolitiva anche sulle placche che si formano sulle pareti dei vasi sanguigni e che sono pericolose ad esempio per il cuore. L’antiossidante del tè demolisce la placca in fibrille solubili e non pericolose nel sangue.

Adesso si tratta di trovare una formulazione farmacologica con cui provare a somministrare epigallocatechina-3-gallato, aspetto non banale, concludono gli autori sottolineando che non basta bere il tè verde anche in grandi quantità per beneficiare del potere demolitivo sulle placche vascolari.