In gravidanza non si deve mangiare per due

In gravidanza non si deve mangiare per due

15 Marzo 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Non sono poche le future mamme convinte che, in gravidanza, debbano mangiare per due. Si tratta di una credenza popolare che risale al dopoguerra ma che, come si legge sul sito dell’ISS (Istituto superiore di sanità) non ha alcuna evidenza scientifica. Al contrario, l’alimentazione è molto importante sia per la gestante sia sulla salute del nascituro, per questo la futura mamma durante deve condurre una dieta sana ed equilibrata e non deve assolutamente eccedere nelle quantità.

Mangiare di più o addirittura per due durante la gravidanza può invece determinare un eccessivo aumento di peso con conseguenze anche gravi come la comparsa di diabete gestazionale o ipertensione. Non solo, mangiare troppo può portare serie conseguenze anche per il feto che potrebbe sviluppare un’ipoglicemia, una macrosomia con rischio di difficoltà e lesioni durante il parto (per esempio la distocia di spalla) ed avrebbe un’alta probabilità di diventare un bambino obeso e diabetico, con tutti i rischi che questo comporterebbe.

Cosa mangiare allora in gravidanza per assicurare tutti i nutrienti necessari alla gestante e al feto, senza incorrere in pericolosi e bruschi aumenti di peso? Si legge sul sito dell’ISS:

“In gravidanza è consigliata un’alimentazione equilibrata e varia il più possibile, ricca di vitamine (A, D, C, B6, B12, acido folico), sali minerali (calcio, ferro, fosforo) e acidi grassi essenziali. Non dovranno mai mancare: frutta e verdura, carboidrati (pane, pasta, riso, orzo, patate), proteine (pesce, carne, legumi) senza esagerare, latte e derivati del latte (formaggi, yogurt) e alimenti ricchi di fibre (pane, pasta e cereali integrali) che, come anche la frutta e verdura, possono contrastare la stipsi che spesso si presenta durante la gravidanza. Alcuni alimenti, come carne, pesce, uova crude o insaccati, devono essere consumati con accortezza perché possono veicolare patogeni responsabili di patologie a carico del feto o germi responsabili di infezioni o tossinfezioni alimentari. Da limitare è il consumo di caffeina e di sale che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e dell’ipertensione, mentre da evitare sono le bevande alcoliche poiché l’alcol ed i suoi metaboliti si accumulano nel sistema nervoso e in altri organi del feto danneggiandoli”.