Diabete, il fungo che tiene a bada glicemia alta e glucosio

Funghi, perfetti per contrastare diabete e declino cognitivo

14 Marzo 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Mangiare funghi rappresenta un valido aiuto per tenere a bada il diabete e contro l’invecchiamento del cervello. Che la prevenzione e la cura della nostra salute inizi a tavola è cosa nota. Ora però due studi dimostrano che i funghi possono essere ottimi alleati del nostro benessere sotto molti aspetti. Nello specifico, uno studio su oltre 600 persone ha svelato che mangiare 300 grammi o più di funghi a settimana potrebbe addirittura dimezzare il rischio di declino cognitivo, ovvero di quei subdoli deficit patologici delle capacità mentali che spesso rappresentano l’anticamera della demenza. Pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, lo studio è stato condotto da Lei Feng della National University of Singapore, che sta attualmente pianificando una sperimentazione clinica con una sostanza estratta dai funghi e già sotto i riflettori perché precedenti studi ne hanno suggerito le potenziali proprietà anti-invecchiamento e anti-demenza:si tratta dell”ergotioneina’, un amminoacido con funzioni antiossidanti e antinfiammatorie, assimilabile con la dieta. In un precedente studio gli esperti asiatici avevano visto che anziani con declino cognitivo presentano un deficit di questa sostanza nel sangue. Nel nuovo lavoro gli esperti hanno analizzato il rischio di declino cognitivo, confrontando il consumo di sei funghi molto usati nella cucina asiatica (ma non così diversi per proprietà nutritive rispetto ai funghi della nostra tradizione gastronomica). Gli anziani sono stati seguiti per sei anni e sottoposti a batterie di test fisici e neurposicologici. È emerso che mangiare mezzo piatto di funghi a settimana (300 grammi circa) si associa a un rischio dimezzato di soffrire di declino cognitivo.

Non solo declino cognitivo: altri studi hanno dimostrato che i funghi sono un alimento ideale per proteggere dal diabete e per tenere a bada la glicemia.  A far luce sulla questione una ricerca della Pennsylvania State University, secondo cui assumendo giornalmente una porzione di champignon, si riuscirebbe ad ottenere un cambiamento significativo nel microbioma dell’intestino, migliorando la regolazione del glucosio nel fegato.

Dopotutto che i funghi siano alimenti ricchi di benefici è noto da tempo. Rappresentano un cibo light in quanto sono privi di grassi e poveri di calorie, per questo sono consigliati anche durante le diete ipocaloriche. Inoltre sono ricchi di minerali e sostante antiossidanti, ottimi per rafforzare il sistema immunitario, contengono inoltre vitamina D e B, utili anche a contrastare il colesterolo.