Diete vegetariane e vegane legate a livelli di colosterolo più bassi

Diventare vegani per 12 settimane potrebbe farti perdere fino a 7 kg

10 Maggio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Diventare vegani per 12 settimane potrebbe farti perdere fino a 7 chili. I ricercatori hanno scoperto che le persone obese che optano per un’alimentazione vegetale, anche per pochi mesi, ottengono dei benefici concreti. E’ quanto evidenzia una ricerca danese relativa ai risultati di 11 studi scientifici su diete vegane e perdita di peso, che hanno coinvolto quasi 800 adulti in sovrappeso o affetti da diabete di tipo 2. Rispetto a coloro che non hanno cambiato dieta e hanno continuato a mangiare carne e prodotti animali, i vegani hanno perso 7,4 kg in 12 settimane. Rispetto ad altre diete alla moda, i vegani hanno perso 4,1 kg.

L’autrice principale Anne-Ditte Termannsen, dell’ospedale universitario di Copenaghen, ha dichiarato: “Questa valutazione rigorosa delle migliori prove disponibili fino ad oggi indica con ragionevole certezza che l’adesione a una dieta vegana per almeno 12 settimane può comportare una perdita di peso clinicamente significativa e migliorare il sangue livelli di zucchero e quindi può essere utilizzato nella gestione del sovrappeso e del diabete di tipo 2. Le diete vegane probabilmente portano alla perdita di peso perché sono associate a un ridotto apporto calorico a causa di un contenuto inferiore di grassi e di un maggiore contenuto di fibre alimentari”, ha affermato. “Tuttavia, sono necessarie ulteriori prove riguardo ad altri esiti cardiometabolici”.

Lo studio va comunque valutato con cautela, perché seguire arbitrariamente una dieta vegana potrebbe portare a non assumere nutrienti essenziali chiave che si trovano nei prodotti animali come la vitamina D o B12 e lo iodio. A mettere in guardia da tale pericolo è stata la nutrizionista britannica Emma Derbyshire, in un articolo online su BMJ Nutrition, Prevention & Health. L’esperta ha ricordato che nel 1998, riconoscendo l’importanza della colina (che si trova soprattutto nelle uova), l’Istituto americano di medicina ha raccomandato un’assunzione giornaliera minima quantificata in 425 mg al giorno per le donne e 550 per gli uomini, che diventano 450 e 550 per le donne in gravidanza o che allattano.