verdura_essiccata-dieta_fame_nervosa

Dieta e fame nervosa: prova con la verdura essiccata

3 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Sei a dieta e la fame nervosa ti assale? Prima di darti per vinta e correre a ingurgitare junk food fermati, rifletti e pensa a soluzioni alternative che non siano nemiche della salute. Se la frutta non ti basta per mettere a freno la tua ansia, puoi provare un’alternativa semplice e alleata della linea. Ci feriamo alle verdure essiccate. Una buona alternativa alle classiche patatine che hanno ben poco in comune con queste ultime se non il fatto di scrocchiare in bocca.

Le verdure essiccate sono in vendita ormai in quasi tutti i supermercati, posizionate vicino alle casse. Ci sono alla carota, al pomodoro, alla barbabietola e molte altre. Unica pecca: il prezzo. Non sono molto economiche e un pacchetto piccolo con pochi pezzi può costare più di un euro. Tuttavia, c’è chi ha risolto il problema a monte acquistando un essiccatore. E’ necessaria anche una mandolina che renda più sottile possibile la verdura, oppure il rischio è che il centro rimanga troppo acquoso. Le verdure vanno inumidite con dell’olio (extra vergine o di lino). E’ possibile aggiungere anche del rosmarino o altri odori. Oppure del tamari. Poi vanno disposte sulla griglia dell’essiccatore preferibilmente per tutta la notte. Non dimenticate di controllarle e girarle però al mattino appena possibile. Il processo richiede un po’ di tempo ma sarete ripagate dal risultato.

Le voglie di cibo, in particolare l’intenso desiderio di mangiare determinati alimenti che spesso sono i meno sani o comunque calorici, incidono per ben l’11% del comportamento alimentare e dell’aumento di peso, più di quanto attualmente sia spiegabile tramite la genetica. Possono sabotare gli sforzi per mantenere buone abitudini alimentari e un peso corporeo nella norma, indipendentemente dal periodo dell’anno, ma è possibile ridurle con alcune ‘armi’ come cambiamenti nella dieta e attività fisica. Questo è quello che è emerso da una revisione di 28 studi sul tema della Louisiana State University, pubblicata lo scorso anno sulla rivista Current Opinion in Endocrinology & Diabetes and Obesity.

Tags