Dieta e proteine: non solo carne per i muscoli. Ma...

Dieta chetogenica per dimagrire: funziona ma attenzione ai rischi

17 Settembre 2018 - di Claudia Montanari

ROMA – Dieta chetogienica per dimagrire e perdere peso in poco tempo. La dieta chetogenica è da sempre uno dei regimi alimentari più controversi. Si tratta di una dieta low carb che prevede l’assunzione di un elevato quantitativo di proteine a scapito dei carboidrati ma da sempre questo tipo di dieta è discusso. Ora, la dieta chetogenica torno sotto ai riflettori dopo una ricerca effettuata dall’Università di Harvard condotta dalla dottoressa Kathy McManus, dietologa e direttrice del Dipartimento di Nutrizione presso l’Università americana.

Nella dieta chetogenica vengono ridotti, spesso in maniera drastica, i carboidrati, scendendo sotto la soglia di tollerabilità dell’organismo, ossia sotto i 120 grammi al giorno di glucidi, quantità necessaria all’organismo per assicurare il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. Ma a differenza di altre diete low carb, la chetogenica si concentra su un’elevatissima assunzione di grassi che possono raggiungere anche il 90% delle calorie previste in un giorno. Proprio questo particolare la rende una dieta non proprio equilibrata e sconsigliata ad un’ampia categorie di persone. La direttrice del Dipartimento di Nutrizione di Harvard, Kathy McManus, spiega che

“noi non sappiamo se la dieta chetogenica funzioni a lungo termine, né se è sicura. La dieta chetogenica è utilizzata principalmente per ridurre la frequenza delle crisi epilettiche nei bambini, e anche se è stata provata per la perdita di peso, solo i risultati a breve termine sono stati studiati e i risultati sono, quindi, stati confusi”.

Per questo motivo, la dietologa avverte che potrebbe essere rischioso utilizzare la dieta chetogenica a medio o lungo periodo. Come funziona questo regime alimentare? La “Keto dieta” utilizza prevalentemente grassi, riducendo al minimo i carboidrati e assumendo spesso proteine poco nobili. Un regime alimentare basato sulla stimolazione alla produzione di corpi chetonici prodotti dal fegato utilizzando il grasso immagazzinato, che porta l’organismo in uno stato di chetosi. Nella dieta keto, l’assunzione di glucidi è ridotta al minimo. Un esempio classico è quello di un regime alimentare di circa 2000 calorie che preveda 165 grammi di grassi, 75 grammi di proteine e solamente 40 grammi di carboidrati. Quanto ai grassi, la dieta keto ammette nel regime giornaliero alcuni grassi “buoni” insaturi come, per esempio, noci, mandorle, l’olio d’oliva, ma anche l’avocado e il tofu. Ma il problema è che il consumo di grassi saturi di oli (palma, cocco), lardo, burro e burro di cacao sono incoraggiati in quantità elevate. Per quanto riguarda i carboidrati, al bando non sono solo pasta e pane ma anche verdura (si può assumere in piccole quantità solo verdura a foglie verdi come cavoli, bietole e spinaci) e poca frutta, di cui sono concesse solo piccole porzioni di bacche. Via libera, invece, a cavoletti di Bruxelles, asparagi, peperoni, cipolle, aglio, funghi, cetrioli e zucchine, sedano, oltre che cavolfiori e broccoli.

La McManus non ha dubbi che uno stile alimentare di questo tipo, alla lunga possa arrivare a fare male. In cima alla lista dei problemi di una dieta di questo tipo è la presenza eccessiva di grassi saturi. Kathy McManus consiglia di mantenere i grassi saturi a non più del 7% delle calorie giornaliere a causa del collegamento alle malattie cardiache. E infatti, secondo l’esperta la dieta cheto è associata a un aumento del colesterolo LDL “cattivo”, legato a sua volta alle malattie cardiache:

“Se non stai mangiando una grande varietà di verdure, frutta e cereali, potresti essere a rischio di carenza di micronutrienti, tra cui selenio, magnesio, fosforo e vitamine B e C”

Quindi una netta carenza di sostanze nutrienti essenziali per l’organismo. Inoltre, uno stato di chetosi protratto nel tempo e con un eccesso di grasso da metabolizzare da parte del fegato che produce corpi chetonici, potrebbe aggravare patologie preesistenti legate a quest’organo, oltre che sovraccaricare anche i reni in maniera anormale. Ancora, questo tipo di dieta potrebbe dare problemi ai reni, organi che aiutano a metabolizzare le proteine e la dieta cheto può sovraccaricarli (l’attuale dose raccomandata per le proteine è in media 46 grammi al giorno per le donne e 56 grammi per gli uomini).

Se si ha intenzione di intraprendere la dieta chetogenica, dunque, occorre fare molta attenzione: si tratta di un regime alimentare in cui il “fai da te” è assolutamente bandito e in cui è richiesto uno stretto controllo medico.

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