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Depressione maschile: ne soffre un over 40 su quattro

15 Giugno 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – La depressione è una malattia che si presenta soprattutto sulle donne, ma esiste anche la depressione maschile che, secondo gli esperti, può dipendere dal calo del testosterone, l’ormone sessuale fondamentale in molti processi cognitivi del cervello. Stanchezza, cattivo umore, poco interesse per la vita sociale e una calo del desiderio sessuale. Stanchezza, cattivo umore, poco interesse per la vita sociale e una calo del desiderio sessuale sono solo alcuni dei sintomi della depressione maschile.

I dati Istat svelano che in Italia il “crollo” del testosterone interessa il 23,3% degli uomini over 40 anni. Mentre di depressione soffrono 15 milioni di italiani over 40.

A svelare il ruolo dell’ormone maschile nel proteggere dalla depressione e dall’Alzheimer è il convegno “30 anni di andrologia a Roma”, in programma oggi e domani all’auditorium della Clinica medica del Policlinico Umberto I, per l’anniversario della prima cattedra di andrologia italiana istituita alla Sapienza nel 1982. “Di depressione maschile si parla poco ma il problema è comune soprattutto negli uomini dai 55 ai 60 anni – afferma Andrea Lenzi, direttore della sezione di Fisiopatologia medica ed endocrinologia dell’università Sapienza – se ne parla inoltre solo dal punto di vista psichiatrico, ma è anche un problema endocrino legato al calo della produzione di testosterone che avviene progressivamente con l’invecchiamento”. “Talvolta – nota Emmanuele A. Jannini, coordinatore del corso di laurea in sessuologia all’università degli Studi dell’Aquila – basta un semplice dosaggio del tasso di testosterone nel sangue per scongiurare anni di quasi inutili impasticcamenti con gli antidepressivi. Un metodo pratico per sostituire poi cio’ che manca – suggerisce – è un’iniezione ogni tre mesi dell’ormone. Altrimenti si puo’ prescrivere un gel che si spalma sulla pancia tutte le mattine e tra qualche mese avremo anche una formulazione da applicare sotto le ascelle, come un deodorante”.

Il testosterone influenza la funzione metabolica, ossea, muscolare, adipocitaria, urinaria, cardiovascolare, sessuale e riproduttiva e protegge dal cancro alla prostata. La carenza dell’ormone apre le porte al rischio di diabete, fragilita’ ossea e mortalità maschile. “I nuovi effetti antidepressivi del testosterone – sottolinea il comunicato – sono stati recentemente studiati e si spiegano con il suo effetto sul sistema limbico, soprattutto sull’amigdala, target principale delle cure contro la depressione, ampiamente dimostrato da un grande numero di ricerche di neuro-imaging”. “La prima conseguenza della riduzione del testosterone – avverte Lenzi – e’ il calo dell’umore. A seguire con l’eta’ compaiono i classici sintomi cognitivi, come la diminuzione della memoria visiva e poi cognitiva, cioe’ la difficolta’ a ricordare i nomi fino ai casi più difficili di perdita della memoria spaziale che porta gli anziani a perdersi”.

Ci sono altri fattori che aumentano in modo sensibile la diminuzione della produzione di testosterone. Primi fra tutti l’obesità e il sovrappeso. “Chi ha tassi più bassi di testosterone – aggiunge Lenzi – è a maggiore rischio di incorrere in diabete, riduzione della densità ossea ed ha anche un rischio di mortalità più alto rispetto a chi non ha carenze”.

 

Fonte: Adnkronos