Colesterolo, burro alleato o nemico? Quello che devi sapere

Colesterolo alto, burro alleato o nemico? Quello che devi sapere

31 Agosto 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

Chi ha il colesterolo alto deve seguire una dieta ricca di frutta e verdura fresca.

Deve limitare il consumo di alcolici, bevande zuccherate, insaccati, carni rosse, latticini, zuccheri, farine raffinate e cibi precotti/preconfezionati.

C’è un alimento in particolare che seppur buonissimo, non è ideale per chi deve tenere a bada i valori di colesterolo cattivo: il burro.

Come la pancetta e la carne di manzo, il burro è un prodotto animale che, ricorda il cardiologo Dennis Bruemmer della Cleveland Clinic Main Campus, è ricco di colesterolo.

“È ricco di colesterolo e di calorie”, aggiunge, “contiene alti livelli di grassi saturi e questo è ciò che lo fa aumentare”.

Il burro è spesso un ingrediente trasformato che viene aggiunto agli alimenti ultra elaborati, accumulando i suoi grassi saturi su tutto il resto.

Ma attenzione, per il dottor Bruemmer l’uso occasionale di una piccola quantità di prodotto per cuocere il cibo, con moderazione, non è necessariamente un male.

Il cardiologo suggerisce di sostituire il burro con dell’olio d’oliva, oltre al consiglio di portare avanti una dieta ricca di frutta e verdura, con pesce e carni bianche magre, ma povera di latticini e carne rossa.

L’importanza di controllare il colesterolo.

Quasi una persona su cinque che in Italia nel 2017 è morta per malattie cardiovascolari ha avuto cause imputabili al mancato controllo del colesterolo.

Tenere più basso il livello di colesterolo cattivo, l’Ldl, fa ridurre i rischi di infarto e di ictus.

Uno dei segreti di buona salute è di mantenere ancor più basso il valore di una sua sottoclasse, l’Ldl-c, quello ‘cattivissimo’.

Adottare una dieta mediterranea con olio di oliva e noci, evitare l’alcol, sono due altri consigli da mettere in pratica a tavola.

Ma non dimenticare anche di effettuare circa 150 minuti di esercizio fisico di moderata-intensa attività a settimana per ridurre il rischio.