I cibi ultraprocessati sono legati a 1/5 delle morti premature

I cibi ultraprocessati sono legati a 1/5 delle morti premature

8 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

I cibi ultraprocessati sono legati a un quinto delle morti premature. Lo evidenzia uno studio pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine. Gli alimenti ad alto contenuto calorico come pizza, torte e hot dog sono spesso ricchi di zucchero, sale e grassi, il che aumenta il rischio di obesità, malattie cardiache e altre malattie croniche. Questi cibi contengono ingredienti artificiali rispetto a quelli naturali, costituiti da sostanze estratte dagli alimenti, come grassi, amidi, zuccheri aggiunti e grassi idrogenati. Bisogna prestare particolare attenzione agli alimenti confezionati industriali, che non raramente corrispondono a quelli a basso prezzo, il junk food, cibo spazzatura.

I ricercatori brasiliani sono arrivati a stimare che nel 2019 la morte di circa 57.000 brasiliani di età compresa tra i 30 e i 69 anni sarebbe stata legata a snack altamente trasformati. Nei paesi ad alto reddito come Stati Uniti, Canada e Regno Unito, dove il consumo di cibo spazzatura è anche maggiore, l’impatto stimato sarebbe superiore. Gli studiosi hanno usato i dati di un’analisi dell’Università di Cambridge, che ha confrontato il rischio di morte nelle persone che consumavano grandi quantità di cibo spazzatura con quella delle persone che ne mangiavano poco. I risultati sono stati poi applicati alla popolazione brasiliana.

L’autore principale dello studio, il dottor Eduardo Nilson, nutrizionista dell’Università di San Paolo, ha affermato: “Il consumo degli UPF (ultra-processed foods) è associato a molti esiti di malattie, come obesità, malattie cardiovascolari, diabete, alcuni tumori e altre malattie e rappresenta una significativa causa di decessi prevenibili e prematuri tra gli adulti brasiliani”. Ha aggiunto: “Per quanto ne sappiamo, nessuno studio fino ad oggi ha stimato il potenziale impatto degli UPF sulle morti premature. Conoscere i decessi attribuibili al consumo di questi alimenti e modellare come i cambiamenti nei modelli dietetici possono supportare politiche alimentari più efficaci potrebbe prevenire malattie e morti premature”. Fonte: Daily Mail. Foto di 41330 da Pixabay.

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