Carcinoma ovarico: l’Ue approva il trattamento con bevacizumab

12 Gennaio 2012 - di Mari

Una buona notizia per le donne colpite da carcinoma ovarico: la Commissione Europea ha approvato il trattamento a base di  bevacizumab in combinazione con chemioterapia standard (carboplatino e paclitaxel) nel trattamento di prima linea, dopo la chirurgia.

Il carcinoma ovarico è, tra i tumori ginecologici, quello con il più alto tasso di mortalità: ogni anno viene diagnosticato a circa 220.000 donne, e di queste 140.000 non ce la fanno.

L’approvazione di bevacizumab rappresenta un importante passo avanti nel trattamento delle donne affette da carcinoma ovarico, per le quali il trattamento è stato finora limitato a chirurgia e chemioterapia.

Bevacizumab ha dimostrato in due diversi studi che nelle donne con diagnosi di carcinoma ovarico in stadio avanzato che ricevono un trattamento con bevacizumab in combinazione con chemioterapia, seguito da bevacizumab in monoterapia, sono vissute significativamente più a lungo senza peggioramento della malattia (cioè sopravvivono senza progressione del tumore) rispetto alle pazienti sottoposte alla sola chemioterapia.

Il carcinoma ovarico è correlato a elevate concentrazioni plasmatiche del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), una proteina associata alla crescita e alla diffusione del tumore.

Bevacizumab inibisce in modo specifico il VEGF, le cui concentrazioni elevate sono correlate allo sviluppo di ascite (cioè il versamento liquido patologico nella cavità addominale), peggioramento della malattia e prognosi infausta nelle donne con carcinoma ovarico.