Cancro al colon, fattori di rischio e quando iniziare lo screening

Cancro al colon, fattori di rischio e quando iniziare lo screening

30 Ottobre 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

In Europa le morti per cancro al colon sono cresciute dell’11,9%, anche a causa dei ritardi nei programmi di screening per la prevenzione della malattia dovuti alla pandemia da coronavirus

Parliamo del secondo big-killer tra le malattie oncologiche, che conta 375.000 nuove diagnosi ogni anno in Unione Europea e 170.000 vittime del tumore.

Quando iniziare la prevenzione per il cancro al colon.

Lo screening per il tumore al colon negli adulti dovrebbe partire dai 45 anni di età, anziché dagli attuali 50.

Questa è la recente raccomandazione contenuta in una bozza di documento della Task Force dei servizi preventivi degli Stati Uniti.

Il documento è stato redatto da un gruppo indipendente di esperti in cure primarie e prevenzione, che sviluppa raccomandazioni per i servizi di prevenzione clinica. 

Sebbene la maggior parte di questi tumori colpisca le persone dai 50 anni in su, l’incidenza è in crescita per ogni generazione nata dal 1950 in poi. Molti casi precoci vengono rilevati in persone di 20 e 30 anni.

“Uno su tre dei nostri pazienti ha meno di 50 anni, è un problema importante questo”, sottolinea Scott Kopetz, oncologo dell’Anderson Cancer Center di Houston.

Anche Roberto Persiani, responsabile dell’unità di Chirurgia Oncologia Mini-invasiva del Policlinico Gemelli di Roma, sottolinea:

“Ci capita sempre più spesso di dover operare pazienti di 36-44 anni, che ormai non sono più casi isolati come prima”.

I fattori di rischio del tumore al colon.

Da cosa potrebbe dipendere questa precocità che fa scendere l’età in cui fare lo screening?

“Probabilmente per lo stile di vita, alimentazione, obesità, sedentarietà, alcol e fumo“, sottolinea Persiani.

Il tumore al colon è una malattia nel 20% dei casi “di origine genetica”, continua l’esperto.

Ci sono dei fattori che possono aumentare i rischi come la familiarità, il soffrire di colite ulcerosa e morbo di Chron.

Ma anche fare terapie immunosoppressive, che imporrebbero di anticipare l’inizio dello screening almeno per queste categorie.