Camu camu, il frutto dell'Amazzonia che potrebbe contrastare l'obesità

Camu camu, il frutto dell’Amazzonia che potrebbe contrastare l’obesità

4 Settembre 2018 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Dopo l’avocado è tempo del camu camu. Dietro questo simpatico nome si nasconde un super frutto che potrebbe diventare un grande alleato della linea. Il camu camu è originario dell’Amazzonia ed è ricchissimo di vitamina C. In base a recenti studi potrebbe essere una nuova arma per il contrasto dell’obesità.

L’estratto del camu camu ha mostrato di funzionare sui topi, prevenendo l’aumento di peso anche quando venivano alimentati con una dieta ricca di zuccheri e grassi, secondo quanto riportano gli studiosi dell’Université Laval e del Quebec Heart and Lung Institute Research Centre, in un articolo pubblicato sulla rivista Gut.

La scoperta per i ricercatori suggerisce che i fitochimici di camu camu potrebbero svolgere un ruolo di primo piano proprio nella lotta contro l’obesità e le malattie metaboliche. La composizione chimica del frutto è unica nel suo genere – si rileva nello studio – poiché contiene da 20 a 30 volte più vitamina C dei kiwi e 5 volte più polifenoli rispetto alle more.

I ricercatori hanno alimentato due gruppi di topi con una dieta ricca di zuccheri e grassi per otto settimane. Ogni giorno alla metà di loro è stato somministrato un estratto di camu camu. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Alla fine dell’esperimento, l’aumento di peso in topi trattati con questo frutto era del 50% inferiore a quello osservato negli altri, risultando simile a quello di chi seguiva una dieta a basso contenuto di zuccheri e povera di grassi. I ricercatori ritengono che l’effetto anti-obesità del camu camu possa essere spiegato da un aumento del metabolismo a riposo nei topi che hanno ricevuto l’estratto.

I ricercatori hanno anche scoperto che il camu camu ha migliorato la tolleranza al glucosio e la sensibilità all’insulina, rimodellando anche la composizione dei batteri intestinali. L’obiettivo è ora capire se il frutto produce gli stessi effetti metabolici nell’uomo. La tossicità dell’estratto non dovrebbe costituire un problema poiché è già commercializzato per combattere la fatica e lo stress e stimolare il sistema immunitario.

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