Ansia: sfatiamo i 5 falsi miti più comuni

Ansia: sfatiamo i 5 falsi miti più comuni su questo disturbo

17 Marzo 2022 - di Claudia Montanari

L’ansia è uno dei mali del nostro tempo. Non sono poche le persone che affrontano momenti di ansia non sempre facili da gestire. Questo, a causa anche del nostro stile di vita frenetico. Corriamo in fretta da un luogo all’altro con un grande carico di doveri, impegni e compiti da svolgere. Siamo spesso sopraffatti da tante responsabilità e incertezze. Quindi non sorprende che l’ ansia sia diventata una dei problemi più comuni del nostro tempo.

Un problema che, peraltro, è stato esacerbato dalla pandemia, dopo la quale i casi di ansia nel mondo sono saliti di oltre il 25%. Tuttavia, nonostante sia un disturbo così comune, persistono ancora molti falsi miti e false credenze, che rappresentano un ostacolo al superamento dell’ansia. Riassumiamo i 5 più comuni.

L’ansia è un problema per i deboli

Molte persone vedono l’ansia come un segno di debolezza. Credono che chi ne soffre non sia abbastanza forte psicologicamente ed è per questo che crolla facilmente davanti alle sfide della vita quotidiana. In questo modo si finisce per sminuire un problema che provoca un enorme disagio e incide sulla qualità della vita di chi ne soffre.

Sfatare il mito: I disturbi d’ansia sono diversi e ognuno è caratterizzato da sintomi diversi, quindi non troveremo una persona che esprime la propria ansia in modo identico a un altro, anche se condividerà determinati schemi.

Per questo motivo, non possiamo pensare automaticamente che tutti possano o debbano sapere come controllare la propria ansia, che i farmaci siano o meno la loro soluzione, o che la persona abbia un problema più o meno lieve/grave. Ogni caso merita il suo studio individualizzato, il suo trattamento personalizzato e non può essere etichettato in base al pregiudizio.

L’ansia è solo nella nostra mente

Ci sono persone che credono che l’ansia sia un problema che vive esclusivamente nella nostra mente e che, quindi, si possa controllare e chi non lo fa è perché non vuole. È vero che l’ansia è un’alterazione psicologica la cui ripercussione colpisce il nostro stato emotivo e cognitivo.Tuttavia, i disturbi d’ansia hanno ripercussioni anche a livello fisiologico e talvolta hanno una componente genetica di vulnerabilità ai fattori di stress della vita. Per alleviare questi problemi, è necessario riapprendere le capacità di gestione dell’ansia, cambiare parte delle convinzioni che compongono l’individuo e, a volte, curare le ferite del passato. Quindi non è semplice come “controllarlo” con la pura forza di volontà.

Sfatare il mito: ci sono molteplici ipotesi e studi sull’origine dei disturbi d’ansia. Si è parlato di stili di coping inefficaci di fronte a eventi di vita stressanti, di stili di pensiero cognitivi più o meno adeguati. Ma anche di fattori di predisposizione genetica (occhio, non di determinazione), e di alcune alterazioni neurofisiologiche che potrebbero causare uno stato di ipervigilanza.

In nessuno di questi casi si può dire che la soluzione sia semplicemente la forza di volontà. Naturalmente non possiamo modificare il nostro cariotipo genetico. E, sebbene possiamo imparare modi migliori di affrontare e pensare, tutto ciò richiede un processo complesso poiché tutte le nostre abitudini sono fortemente radicate in noi.

Non è un disturbo così grave

Un altro falso mito diffuso nella società è pensare che l’ansia non sia un disturbo grave. C’è infatti chi crede che sia un problema di maturità mentale e, come abbiamo detto, di forza di volontà. Invece, si tratta di un problema che deve essere preso molto sul serio poiché, altrimenti, i sintomi possono diventare sempre più complessi e interessare molteplici ambiti della performance della persona (sociale, familiare, lavorativa, autostima e identità…).

Sfatare il mito: l’ansia in linea di principio è un’emozione del tutto normale e adattativa, ma come fa a diventare allora un vero disturbo? Il sentimento che l’ansia può provocarci si accumula ed estende il suo effetto a diverse aree della nostra vita. Quando quella vaga e spiacevole inquietudine ci accompagna a lungo e/o la sua intensità aumenta, la nostra qualità di vita ne risente.

Quindi, è normale che iniziamo a sentirci più irritabili del normale, ad avere problemi ad addormentarci, concentrarsi sulle attività quotidiane, rilassarsi e persino avere difficoltà a ricordare le informazioni quotidiane. In alcuni casi, l’ansia non adeguatamente trattata può portare alla depressione.

Pertanto, possiamo dire che si tratta di un problema lieve? No. Si può dire che si tratta di un’emozione adattativa che, se sfugge di mano, può portare a un disturbo che può avere diversi gradienti di intensità nella persona, fino a raggiungere una totale incapacità di sviluppare una vita indipendente.

È possibile superare l’ansia senza un trattamento

Molte persone che soffrono di questo disturbo sottovalutano i sintomi e credono di poter superare il loro disagio da soli, piuttosto che cercare un aiuto professionale. Tuttavia, superare l’ansia non è facile e, a volte, quando ce se ne rende conto, la situazione è sfuggita di mano e l’ansia ha messo le radici. Prima vai in terapia, più facile sarà risolvere il problema.

Sfatare il mito: superare i sintomi senza l’aiuto e un trattamento adeguato è molto difficile. Le persone che cercano di affrontare l’ansia da sole e senza un aiuto professionale spesso falliscono e, quando si rivolgono a un esperto, l’ansia si è radicata in modo più profondo e le conseguenze negative sulla qualità di vita, prestazioni lavorative e le relazioni con gli altri saranno più intense. Non possiamo essere obiettivi con le nostre vite; siamo troppo presi dal problema per essere in grado di vedere dove stiamo fallendo. Inoltre, non siamo a conoscenza delle tecniche per implementare cambiamenti duraturi nel nostro comportamento e nei modelli di pensiero. Ecco perché è necessario andare da uno psicologo non appena notiamo i primi sintomi.

Può essere superata solo con i farmaci

C’è un altro mito diffuso che afferma che i farmaci sono necessari per ridurre i livelli di ansia. In effetti, c’è chi pensa che solo i farmaci possano essere efficaci nel trattamento dei sintomi e nell’aiutare le persone a far fronte alla vita quotidiana. Tuttavia, i farmaci, come la psicoterapia, hanno bisogno di tempo per avere effetto, non sono un balsamo immediato. Sebbene i farmaci aiutino e migliorino la psicoterapia, soprattutto nei casi più gravi di ansia, non producono cambiamenti nei comportamenti o nei modelli di pensiero delle persone, né di per sé producono l’apprendimento delle capacità di autogestione emotiva, che sono le chiave non solo per alleviare l’ansia attuale, ma anche per evitare che questa riappaia.

Sfatare il mito: alcune persone necessitano di un trattamento farmacologico per ridurre lo stato di eccitazione e ansia in cui vivono, ma gli ansiolitici non dovrebbero essere la soluzione a lungo termine.

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