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“Segui i petali”: recuperi di moda al Salone del Mobile

15 Aprile 2012 - di marina_cavallo

MILANO – L’esperimento comincia lunedì 16 aprile, con la connotazione di una avventura estetica forte e inedita: Raptus & Rose, l’Atelier creato dalla stilista Silvia Bisconti (direttore creativo da oltre dieci anni di Maliparmi, alle spalle una lunga collaborazione con Romeo Gigli) inaugura un gemellaggio milanese con Cavalli & Nastri, negozio di “abiti, gioie e pizzi d’epoca” in via Brera.

L’Atelier, vi trasferirà infatti temporaneamente tessuti, modelli e pezzi unici per tutta la durata del Salone del Mobile, con la possibilità – aperta dalla scelta degli archivi tessuto della Raptus & Rose – di comporre nuovi accostamenti e varianti.

Raccontare la moda fuori dai luoghi e dai riti della moda è nelle corde dell’Atelier di Silvia Bisconti: complice uno staff giovane, nel quale ciascuno porta la propria personale competenza, la Raptus & Rose racconterà il proprio stile – che coniuga ricerca di stoffe e grafiche originali a modelli realizzati a mano in numero unico e su misura – in una serie di street performance.

In questo sta la parte più sperimentale del progetto, intitolato “Segui i petali”.

Tra il 20 e il 21 aprile, dieci giovanissime ragazze porteranno infatti gli abiti dell’Atelier per le vie di Milano, in un breve viaggio sentimentale attraverso la città e i suoi luoghi: i fiori, l’arte del tessuto dipinto a mano, una palette di colori guidata dalla primavera della natura (malva, glicine, polvere, verde, turchese) sono il filo conduttore di un percorso esteticamente pensato nel dettaglio, ma sufficientemente lasco per riservare sorprese.

Più performance che passerella, insomma: un omaggio alla città abitata, scenografia naturale, quinta viva per la narrazione artistica di Raptus & Rose.

Gli abiti di Raptus&Rose uniscono l’amore per il particolare, per il dettaglio caratteristici di una concezione artigianale (sono tutti pezzi unici, confezionati su misura), a una esigenza di funzionalità e di eleganza fortemente contemporanee.

Con l’idea di donare forme più “proponibili” e attuali a stampe e tessuti vintage, la piccola collezione è nata dall’idea mirata e selezionata di recuperare stoffe nate tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta. Jersey con colori e fantasie diventati, nel tempo, pezzi unici: proprio perchè chiusi dentro vestiti sorpassati e, di conseguenza, abbandonati.

Il concetto di base è un patchwork di tre pezzi per ogni abito: un riassemblaggio di materiali vintage che ripensa anche alle loro caratteristiche. Il corpino e le maniche dei nuovi vestiti sono, infatti, tagli di stampati ricercati appositamente per la loro funzionalità.

Il risultato è una collezione versatile che può andare bene dal lavoro, alla cena al cocktail.

Ogni donna ne dà l’interpretazione che preferisce e, soprattutto, ha garantita l’unicità dato che le stoffe sono disponibili in quantitativi limitati, che non permettono repliche.

In più, è chi sceglie a comporre il modello, facendosi artefice del proprio stile: il tipo di manica, la lunghezza della gonna, la scollatura sono variabili che cambiano a seconda del gusto e delle esigenze: il concetto del “su misura”, insomma, non è solo una questione di metro esteriore, ma anche di scelte estetiche.

“Spesso, quando si pensa ai pezzi unici, si richiama l’idea di una certa formalità: vestiti da sera, da cocktail, o, comunque, da cerimonia – dice Silvia Bisconti – Io invece ho ragionato sulla comodità. Una comodità che non deve, obbligatoriamente, rinunciare all’eleganza. Il jersey è un materiale confortevole, che non si stropiccia; è subito bello. Ecco: l’idea era quella di una donna che potesse essere unica in tutti i momenti della giornata, dal lavoro in poi”.

Tutta la collezione di Raptus&Rose è visitabile nel sito www.raptusandrose.com e gli abiti si possono ordinare via internet.

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