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“C’è una bomba in comune,” promesso sposo condannato a un anno di carcere

23 Ottobre 2013 - di Matthew Di Loreto

LIVERPOOL (GRAN BRETAGNA) – “Questo non è uno scherzo. Nella St. George Hall c’è una bomba che esploderà tra 45 minuti.” Per via di questa frase pronunciata da un telefono pubblico di Liverpool, in Inghilterra, il giorno del suo presunto matrimonio, un promesso sposo è stato condannato a un anno di carcere.

Stando a quanto riporta The Guardian, Neil McArdle, 36 anni, non aveva avuto il coraggio di dire alla sua futura moglie, Amy Williams, che quel giorno non si sarebbe celebrato nessun matrimonio. McArdle non aveva firmato tutte le carte necessarie per il matrimonio e solo la sera prima si è reso conto della svista. Così, Neil ha preferito celare dietro sorrisi di circostanza la sua cantonata e inventarsi la storia della bomba in comune.

Il mattino seguente, arrivati al centro di Liverpool, Neil insieme alla compagna e ai suoi genitori ha visto la St.George Hall brulicare di agenti di polizia alla ricerca del pacco bomba. “Sperava con quel gesto di rinviare la cerimonia a un altro giorno,” ha detto l’avvocato del promesso sposo alla corte di Liverpool. Rientrato l’allarme Neil è stato smascherato dopo un paio di ore. Infatti, al comune non risultava che si dovesse celebrare un matrimonio quel giorno. La polizia è risalita a lui dopo aver scoperto che la chiamata anonima era stata effettuata da una cabina telefonica.

Neil si è detto pentito del gesto ma questo non è bastato per ‘salvarlo’ dalla galera. Fortunatamente per lui, Amy è ancora al suo fianco.