Quando le app aiutano i bimbi autistici

18 Gennaio 2012 - di luiss_vcontursi

ROMA – Dedicato a chi dice che le nuove tecnologie sono “il demone”: secondo una ricerca americana le “app” di dispositivi come l’iPad potrebbero migliorare la conoscenza dell’autismo e le condizioni dei piccoli pazienti affetti da questa disfunzione conoscitiva.

La Bbc riporta, ad esempio, la storia di Veronica, una piccola autistica di 6 anni che ha smesso di parlare a3 anni. Con l’iPad e l’app ‘FinMe’ Veronica “è passata da essere una bambina che non aveva modo di mostrarci quanto sapeva, ad una bambina che ora ha un dispositivo portatile con cui può ridere, giocare e confrontarsi”, come racconta la mamma.

Richard Mills, capo della ricerca presso Autism Research e la National Autistic Society, dice che la tecnologia è l’occasione per fare “un enorme passo avanti nella nostra conoscenza dell’autismo”. Le app, dice, “ci permettono di avere un’idea di come pensano i bambini. Le persone affette da autismo hanno un diverso tipo di intelligenza. La loro memoria visiva è forte, perciò i tablet sono altamente motivanti per loro”.

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