Cefalea cronica: ci costa 6 miliardi l’anno

26 Giugno 2012 - di luiss_vcontursi

ROMA – Quante di voi care amiche soffre di mal di testa? Ricorrente, ormonale, cronico… moltissime donne ne soffrono. In Italia la cefalea cronica è diventata addirittura la principale causa di disabilità e di utilizzo dei servizi, consumando l’80% circa dell’intera spesa sanitaria di area. Il costo stimato (diretto e indiretto) si aggira sui 6 miliardi di euro l’anno. E’ quanto denuncia Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha stilato la ”Linee guida nazionali di riferimento per la prevenzione e la terapia della cefalea nell’adulto”. Obiettivo, si legge nel rapporto, ”fornire supporto alle Regioni e tramite loro, ai cittadini, per attuare la necessaria coerenza fra livelli essenziali previsti ed effettiva accessibilita”’.

In sostanza una guida per cure che evitino gli sprechi di risorse. La cefalea rappresenta, infatti, circa il 5% delle visite per le cure primarie ed il 30% delle visite specialistiche neurologiche.

Numerosi studi epidemiologici dimostrano che l’emicrania colpisce circa il 15-18% delle donne e il 6% degli uomini nel corso della vita, con un picco di prevalenza nel periodo di maggiore produttivita’, tra i 25 ed i 55 anni, tanto che l’Oms l’ha inserita tra le 20 patologie piu’ invalidanti per le donne tra i 15 e i 45 anni.

L’unico dato italiano e’ relativo allo studio ‘PACE’ condotto nel 2008-2009, che ha indagato, con interviste personali, un campione rappresentativo della popolazione generale adulta di Parma. Dati alla mano in Italia la cefalea past-year ha riguardato il 52.0% delle donne ed il 42.8% degli uomini, mentre quella ‘lifetime’ (cioe’ chi ha sofferto di mal di testa nell’arco della propria vita) riguarda il 75.8% delle donne ed il 60.6% degli uomini.

”Si comprende cosi’ – sottolinea Fulvio Moirano Direttore dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali nella prefazione alle Linee guida – come si configuri una vera e propria questione di salute pubblica e si imponga quindi una precoce e corretta individuazione dei soggetti che ne sono affetti ed un trattamento appropriato”. Secondo l’Agenas l’educazione e l’aggiornamento dello specialista e la formazione del medico di medicina generale nel riconoscere e trattare precocemente l’emicrania non complicata sono obiettivi prioritari. ”In particolare – afferma Gennaro Bussone, presidente dell’Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee – occorre assicurare l’appropriatezza degli interventi, riducendo il piu’ possibile quella parte di variabilita’ nelle decisioni cliniche che e’ legata alla carenza di conoscenze e alla soggettivita’ nella definizione delle strategie assistenziali”. Ed e’ qui che intervengono le linee guida. Tramite un approccio multidisciplinare sono stati messi a punto questionari da somministrare ai pazienti e che aiutano il medico ad inquadrare il tipo di dolore, a fare una diagnosi certa e suggerire la terapia piu’ appropriata.