”Gli integratori alimentari non servono agli individui sani che hanno un’alimentazione varia e non ci sono solide evidenze scientifiche che avvalorino la loro reale azione benefica”. Cosi’ Fabio Galvano, docente di scienze e tecniche dell’alimentazione all’universita’ di Catania ha definito l’azione, o meglio, la non-azione di alcuni integratori alimentari: antiossidanti (vitamina A, vitamina E, vitamina C e beta-carotene), creatina, carnitina e omega-3, in un seminario all’Istituto Superiore di Sanita’.
”Gli integratori potrebbero essere indicati – prosegue l’esperto – solo in presenza di stati patologici come anoressia, epatopatia alcolica o nel caso di vegetariani o vegani”. ANTIOSSIDANTI: ”dall’ultima review del World Cancer Research Fund del 2007 – dice Galvano – emerge che l’assunzione di beta-carotene aumenta il rischio di tumore al polmone e di tumore della pelle (non melanoma)” e”non ci sono evidenze sul fatto che abbassino il rischio di malattie cardiovascolari”.
Mentre vitamina A, E e C, ”secondo uno studio, vengono prescritte soprattutto a persone anziane che non ne hanno bisogno ma che potrebbero avere, invece, carenza di vitamina D”. CARNITINA: ”usata dagli sportivi convinti che migliori la resistenza e riduca il peso – prosegue Galvano – secondo una review di 15 studi, non ci sono evidenze a sostegno”. CREATINA: per questa sostanza che darebbe energia per sforzi di elevata intensita’ ma di breve durata i riscontri sono leggermente superiori ma ”non giustificano la diffusione tra gli atleti”.
Meglio e’ assumerla dalla carne e dal pesce. OMEGA-3: sugli omega-3 c’e’ una percezione errata. ”Medici e consumatori li prescrivono e li consumano convinti che abbassi il colesterolo ma in realta’ abbassano i trigliceridi (solo in casi di grave ipertrigliceridemia), senza alcun effetto sul colesterolo”.