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Carne rossa nella dieta: se non riduci i consumi…

17 Giugno 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Se si riducono le quantità di carne rossa nella dieta le chances di lunga vita aumentano. Cambiare le fonti proteiche o mangiare più alimenti di origine vegetale come verdure, legumi e cereali integrali può fare la differenza in tema di longevità. E quanto si legge sul sito della Fondazione Veronesi, che
cita uno studio condotto esaminando i dati di 81.500 persone in un arco temporale di 16 anni, valutando le loro abitudini alimentari e il rischio di morte. Mangiare carni rosse (bovino, maiale, agnello, cavallo) è legato a un più alto rischio di alcune patologie come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, alcune forme di tumore come il tumore del colon-retto e, in generale, al rischio di morire.

Gli studiosi della ricerca america e cinese hanno analizzato gli effetti sulla mortalità in generale, attingendo ai dati di circa 53.500 donne e poco meno di 28.000 uomini. I ricercatori hanno raccolto i dati sulle loro abitudini alimentari per otto anni, registrando poi i casi di morte negli otto anni successivi. Quanti nell’arco degli otto anni hanno incrementato il consumo di carne di 3,5 o più porzioni a settimana hanno avuto una probabilità di morire aumentata del 10% negli otto anni successivi. Peggio ancora per quelle processate (come i salumi), con un rischio del 13%.

Quanti hanno invece diminuito la carne rossa a favore di cereali integraliverdurepollameuova e pesce hanno portato a ridurre il rischio di morte del 17%. Una tendenza per entrambi i sessi e valutando anche altri fattori di rischio come il fumo, alcol e l’attività fisica. Non è possibile tuttavia stabilire un nesso di causalità tra consumo di carne rossa e probabilità di morire perché lo studio si limita a osservare e riscontrare una relazione. Inoltre, la ricerca è stata portata avanti su un campione di persone, che non rispecchia tutta la popolazione. In generale è comunque consigliabile non superare i 500 grammi di carne rossa a settimana e nello specifico 50 grammi per le carni lavorate (per esempio i salumi).

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