L'ormone dello stress cortisolo indicatore del Long Covid

L’ormone dello stress cortisolo indicatore del Long Covid

17 Agosto 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

L’ormone dello stress, il cortisolo,  può essere indicatore del Long Covid. E’ quanto evidenzia uno studio dei ricercatori della Yale University. Nei loro casi analizzati, le persone che soffrivano di un caso che potrebbe essere considerato “Long Covid” generavano circa la metà del cortisolo dei loro coetanei sani. Gli studiosi hanno raccolto dati da 215 persone. Di questo gruppo, 99 hanno avuto un caso di Long Covid, 40 non hanno registrato infezioni, mentre i restanti 76 si sono ripresi dal virus senza complicazioni a lungo termine. I sintomi più comuni che sperimentavano i malati includevano nebbia cerebrale, affaticamento e problemi al sistema nervoso. Hanno prelevato campioni di sangue da ogni partecipante e hanno misurato i livelli di cortisolo trovati.

Sappiamo che il cortisolo è il principale ormone dello stress del corpo. Si attiva nelle ghiandole surrenali, che sono proprio intorno ai reni e si disperde in tutto il corpo. Una volta che una quantità sufficiente di ormone viene rilevata nel flusso sanguigno di una persona, il cervello andrà in stato di allerta, innescando la sensazione che conosciamo come “stress”. Allo stesso tempo bassi livelli di cortisolo sono stati collegati in passato alla sindrome da stanchezza cronica e ad altri disturbi simili. E la stanchezza è anche uno dei sintomi più notevoli del Long Covid.

Il team di ricerca di Yale ha notato che alcuni pazienti da lungo tempo con Covid che sono stati trattati aumentando i livelli di cortisolo hanno mostrato qualche miglioramento. Si tratta solo di una ricerca sperimentale. Sono quindi necessarie ulteriori ricerche per confermare le osservazioni riportate.

Long Covid e sindrome di fatica cronica, c’è un legame.

I ricercatori australiani annunciano di aver individuato un legame nella patologia fra il long Covid e l’encefalomielite mialgica/sindrome di fatica cronica (ME/CFS). Lo studio del Centro nazionale di neuroimmunologia e malattie emergenti della Griffith University della Gold Coast, diretto da Sonya Marshall-Gradsnik, pubblicato sul Journal of Molecular Medicine, è il primo nell’identificare biologicamente la sovrapposizione della condizione ME/CFS con il long Covid.

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