L'Africa chiama, il vino italiano risponde. Degustazioni in Camerun

L’Africa chiama, il vino italiano risponde. Degustazioni in Camerun

15 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

L’Africa chiama, il vino italiano risponde. In queste settimane sta prendendo il via una strategia dell’Ambasciata d’Italia a Yaoundè che punta a promuovere il vino nostrano in Camerun, fino a oggi semi-monopolio di produttori francesi. Il tutto con degustazioni mirate a professionisti del settore, poi una pubblicazione senza precedenti sull’abbinamento con la cucina camerunense e una campagna sui social media trainata da una nota bellezza locale. L’obbiettivo della rappresentanza diplomatica guidata dall’Ambasciatore Filippo Scammacca Del Murgo è quello di collaborare con importatori camerunesi spesso già impegnati esclusivamente nell’importazione di vino italiano.

In Camerun non c’è mai stata una vera attività promozionale per i vini della penisola. Questi operatori negli anni di sono adeguati alla domanda locale che in genere chiede moscati possibilmente frizzanti, prodotti a basso prezzo e bottiglie stravaganti (in Camerun gira un vino blu), talvolta cadendo nella trappola dell’Italian sounding. L’Ambasciata, assieme a Ita (l’Ice), ha organizzato quattro degustazioni tra il 24 e il 27 ottobre nella capitale e nella città portuale di Douala riservate a distributori, enoteche, ristoranti e alberghi. L’aver evitato una dispersiva apertura al pubblico ha consentito di concentrare l’attenzione su vendite e contatti.

A condurre le degustazioni, nella lingua ufficiale locale, il francese, è stato un relatore dell’Associazione Italiana Sommelier di Siracusa, Alessandro Carrubba, che ha fornito informazioni essenziali sulle caratteristiche del vino italiano (sottolineando fra l’altro che vanta circa 1.200 vitigni autoctoni a fronte dei ‘soli’ oltre 200 francesi) e su come degustarlo tecnicamente. Le serate sarebbero state le prime di questo livello condotte in Camerun, dove i grandi gruppi francesi che dominano il mercato locale non hanno mai investito sul consumatore ma solo sulle proprie etichette.

La campagna ha già incluso la produzione di una pubblicazione sugli abbinamenti tra vini italiani e prodotti della gastronomia camerunese, espressione di un approccio teso all’integrazione culturale e non alla proposta franco-centrica dominante da anni. Nel complesso si punta a superare il luogo comune della superiorità del vino bordolese e francese in generale puntando sulla versatilità, diversificazione e alto livello del rapporto qualità-prezzo dei prodotti italiani.

Per raggiungere il grande pubblico, l’Ambasciata ha scommesso su Valerie Ayena, ex Miss Camerun 2013, già volto della Martini in Camerun: attualmente ha 661 mila followers su Istagram e il suo apparire nell’iniziativa ha raddoppiato il numero di utenti che ora seguono la rappresentanza diplomatica italiana su questa piattaforma. Ayena sta comparendo su video e manifesti con vestito e calice rossi, con la prospettiva di posare sullo sfondo di immagini delle colline toscane e di sue cantine. (Fonte: ANSA).

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