Matrimonio finito, come non farsi troppo male in caso di divorzio

Matrimonio finito, come non farsi troppo male in caso di divorzio

31 Gennaio 2023 - di Claudia Montanari

Matrimonio finito, quali sono le procedure per il divorzio? Quanti anni ci vogliono per il divorzio? Cosa spetta al coniuge? Cosa succede se uno dei due coniugi non vuole divorziare? Sono alcune delle domande più digitate su Google: Tra tutte “Come iniziare il divorzio” è stata digitata online il 52,38% in più a gennaio 2023 rispetto alla media del resto dell’anno.

E ancora, chi si occuperà di fido o micio dopo un matrimonio finito? Tutto diventa tema di fortissimo disagio, con un picco nel primo mese dell’anno, gennaio che pare sia il mese in cui le coppie ‘scoppiano’ di più e lo stress schizza alle stelle. Non a caso il “Divorce Monday”, il lunedì del divorzio, cade in tutto il mondo nel mese di gennaio (il primo o il terzo lunedì del mese, dicono i matrimonialisti perché affollati di procedimenti di separazione ). E segna il momento in cui la maggior parte delle coppie scoppia, dando inizio ad un consapevole percorso che porta quasi sempre a separarsi e divorziare.

Matrimonio finito, fonte di stress

“Anche se timidamente aumentano i casi di ‘pentiti del divorzio’, ovvero le riconciliazioni che sono più frequenti di quello che si possa credere, le coppie scoppiano e separazioni e divorzi diventano guerre fredde, travolgono sogni d’amore e progetti di vita mietendo vittime dirette e collaterali, danni economici, ferite affettive e psicologiche difficili da rimarginare, – sottolinea Anna Boggi Fasciani, avvocato con oltre vent’anni di esperienza in materia di diritto di famiglia, autrice del nuovo libro ‘Coppie scoppiate. Come non farsi male quando un matrimonio finisce’ (Produzioni i giorni di Antigone).

“In Italia separazioni e divorzi sono in costante aumento dagli anni Ottanta, – spiega l’autrice.- E rappresentano per le persone coinvolte una delle principali cause di stress, in grado di compromettere durevolmente la serenità e spesso anche la salute. Se il momento fatidico in cui il cliente varca la soglia dello studio di un avvocato matrimonialista o divorzista rappresenta l’antefatto, è solo con la famosa lettera del professionista recapitata alla controparte che il dramma vero e proprio ha inizio”.

L’importanza della consapevolezza

Bisogna avere la consapevolezza delle difficoltà che attendono proprio per affrontarle con un approccio corretto, senza false aspettative, e riguadagnare prima possibile il benessere e la serenità perduta. «Un matrimonio che finisce – scrive Anna Fasciani nell’introduzione del nuovo testo, – esprime un contesto conflittuale che mette a nudo le pieghe più intime della vita di due perfetti sconosciuti; i fascicoli di separazione e di divorzio contengono i sentimenti, i giorni felici, i sogni interrotti, la delusione, la rabbia, le vendette, le contese delle famiglie di origine che, sebbene non compaiano direttamente, sono spesso il substrato umano e il contesto di riferimento su cui si gettano le fondamenta di un matrimonio destinato a finire male”.

“Oltre alle decisioni tutelate dai tribunali, per attenuare traumi e stress ci sono aspetti squisitamente personali che possono essere affrontati nel modo migliore pensandoci per tempo, – precisa l’esperta. “Come il modo di comunicare ai figli la fine del matrimonio, la sofferenza dei nonni, le tensioni tra le famiglie di origine, l’essere vittime e carnefici del partner nello stesso tempo, l’affidamento degli animali da compagnia. Inoltre i rapporti con l’ex che ad esempio si è rifatto una vita. Inoltre come organizzare ad esempio le feste che sono ad alto rischio di rinnovare le lacerazioni del tessuto familiare, fino alle implicazioni di natura patrimoniale che non mancano di ripercuotersi sul tenore di vita delle persone coinvolte”.

E’ dedicato invece alle riconciliazioni e ai “pentiti del divorzio” in crescita il nuovo volume ‘The Love Prescription: Seven Days to More Intimacy, Connection, and Joy’ a cura degli ottuagenari (e coppia da una vita) John e Julie Gottman. Lui è un rinomato psicologo clinico, professore emerito alla University of Washington dove ha fondato il laboratorio ‘Love Lab’ per studiare le coppie che si amano a lungo e carpirne i segreti con metodo scientifico oltre che autore di diversi best seller sul tema ‘coppie’. Lei, Julie Schwartz Gottman, è autrice e co-ideatrice di un noto seminario ‘The Art and Science of Love’, oltre che psicologa dell’anno dello Stato di Washington nel 2021 e pluripremiata da Psychotherapy Networker.

Il segreto delle coppie che durano a lungo

Il duo di innamorati ricercatori statunitensi suggerisce come recuperare un matrimonio alla deriva in soli 6 giorni basandosi su migliaia di dati raccolti negli anni. Il primo passo? “Voltati verso il tuo partner per tutto il giorno, perché i partner fanno ripetute offerte per l’attenzione reciproca durante il giorno ma vanno colte,- spiegano gli psicologi sul New York Times dei giorni scorsi. – In risposta, l’altro partner può reagire in diversi modi: ignorare il contatto, quindi allontanarsi; oppure rispondere negativamente rivolgendosi contro il partner o riconoscere positivamente l’offerta con qualcosa di semplice come un cenno o un tocco, quindi voltandosi verso il proprio coniuge”.

In uno degli esperimenti più noti dei coniugi Gottman, sono state osservate le coppie nel corso di una giornata e hanno scoperto che coloro che sono rimasti sposati per anni “si sono rivolti verso” l’un l’altro più dell’80 per cento delle volte. Coloro che hanno divorziato invece lo hanno fatto solo circa il 30% delle volte.

Anche Terrence Real, terapista familiare e autore del nuovo libro “Us: Getting Past You and Me to Build a More Loving Relationship”, crede che nella maggior parte dei rapporti ci siano tre fasi dell’amore: armonia, disarmonia e riparazione. “Eppure la nostra cultura non fornisce alle persone gli strumenti per parlare – o affrontare – quella prevista fase di disarmonia o disillusione. Riconoscerlo semplicemente a te stesso e al tuo partner può aiutarti” afferma Real sul quotidiano americano.

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