Amici 2015, torna Roberto Saviano: porta Dostojevski
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Amici 2015, torna Roberto Saviano: porta Dostojevski

4 Maggio 2015 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Amici 2015, torna Roberto Saviano. Il giornalista e scrittore ancora una volta ospite di “Amici“, regalando una lezione di cultura ai ragazzi del talent. Nella puntata in onda il 9 maggio, Saviano porta Fedor Dostoevskij e il suo capolavoro “Le notti bianche”, invitando i giovani al piacere della lettura: “I libri sono al posto di qualcosa che ci manca e ci indicano il percorso per trovarla”.

Saviano opta per un’iniziativa provocatoria: un flashmob dedicato alla letteratura. Nella puntata, già registrata, Saviano regala uno dei suoi suggestivi monologhi, applaudito dai ragazzi di “Amici” come una rockstar.

“Nessuno più di un ventenne ha il diritto meraviglioso di avere un libro tra le mani, mettete il naso tra le pagine senza timore, le complessità è bella da affrontare – dice lo scrittore – Un libro non sono semplici parole. Dentro c’è tempo, è qualcosa che starà con voi per un po’; quando leggo mi sembra di moltiplicare il tempo come se la mia vita non mi fosse bastata. Non perché hai più nozioni, hai più possibilità di percepire le strade dell’esistenza. Umberto Eco dice: “Se un uomo di 70 anni non ha mai letto e muore, muore dopo aver vissuto 70 anni. Se invece ha letto è morto a 5000 anni, è stato lì quando Caino ha ucciso Abele, quando Cesare è stato pugnalato, quando Leopardi ha fissato l’Infinito”. Leggere è avere un’immortalità al contrario, vivi di più. Sei qualcosa in più.

Come Saviano racconta, “in questi anni complicati” spesso i libri lo hanno salvato:

“Dove c’erano i libri, mi sentivo a casa. Le notti bianche da ragazzino mi piaceva tanto, il protagonista non ha nome, è il Sognatore, un solitario che vive tra i libri. Sogna un amore romantico che sente irrealizzabile, ma una notte bianca succede qualcosa. Incontra Nastenka, ci parla pochi minuti e sente empatia, come se tutte le pagine lette l’avessero preparato a riconoscerla. Passano notti bianche a raccontarsi. I libri sono al posto di qualcosa che ci manca e ci indicano il percorso per trovarla. Quello che prova il Sognatore lo proverete anche voi. Gustave Flaubert fa il più bell’invito a leggere: “Non leggete per divertirvi, non leggete per istruirvi, no, leggete per vivere”.

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