Tumori, un caso su tre causato da alimentazione sbagliata

Tumori, un caso su tre causato da alimentazione sbagliata

13 Maggio 2016 - di Mari

ROMA – Tumori, un caso su tre è causato da un’alimentazione sbagliata. Una brutta notizia che è anche una bella notizia, perché significa che ci si può proteggere dal cancro cambiando dieta.

Nel mirino degli oncologi, spiega Michele Carruba, direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università di Milano, ci sono i troppi grassi e la poca frutta e verdura, “che nuocciono gravemente alla salute e aumentano il rischio di tumore proprio come le sigarette

Le neoplasie più influenzate da quello che mangiamo e dai chili di troppo sono quelle al colon retto, al seno, al pancreas, al fegato, all’ovaio, al rene, all’esofago, alla cervice e all’utero.

L’Italia è una delle patrie della dieta mediterranea eppure abbiamo il primato europeo di sovrappeso infantile. Il 12% dei bambini italiani è addirittura obeso. Per questo motivo gli esperti sottolineano l’importanza di promuovere maggiormente la cultura della giusta alimentazione tra tutta la popolazione.

“La malnutrizione interessa l’80% dei malati, aggiunge il professore Francesco Cognetti presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro. Il cancro indebolisce tutto il nostro organismo, provoca un calo dell’appetito e quindi anche della qualità e quantità dell’alimentazione. Esistono poi gli effetti collaterali delle cure che spesso interessano proprio l’apparato gastro-intestinale. La dieta durante la patologia neoplastica deve perciò essere adatta alla situazione clinica”.

Per tutti questi motivi sia Carruba sia Cognetti sottolineano l’importanza, negli ospedali, di una collaborazione fra oncologo e nutrizionista: “Insieme questi due specialisti devono aiutare il malato a scegliere i cibi più appropriati e risolvere così i molti problemi legati all’alimentazione durante e dopo le cure anti-tumorali. In questo modo possiamo non solo migliorare la qualità di vita generale del paziente ma anche la risposta positiva dell’organismo alla neoplasia”.