Tumore ai polmoni, un "naso elettronico" lo fiuta dal respiro

Tumore ai polmoni, un “naso elettronico” lo fiuta dal respiro

29 Marzo 2016 - di Mari

MILANO  –  Tumore ai polmoni, un “naso elettronicoè in grado di scoprire un eventuale cancro allo stadio iniziale analizzando il respiro di una persona. Questo “naso elettronico” è stato messo a punto dai ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia con un finanziamento di 150 mila euro fornito dall’AIRC tre anni fa e costa solo 1.200 euro.

I ricercatori hanno seguito un totale di 146 individui, di cui 70 con diagnosi di tumore e 76 senza segnali di malattia. L’apparecchio è stato in grado di discriminare il respiro di chi si stava ammalando di tumore polmonare rispetto a chi non correva alcun rischio, con una precisione del 90%.

I ricercatori hanno precisato che un apparecchio di questo tipo, se i risultati verranno confermati da ulteriori ricerche, potrà servire a fare un primo screening a basso costo sui soggetti a rischio, per poi sottoporre alla Tac a basse dosi coloro che risulteranno positivi.

Questo dispositivo sviluppato in IEO si basa sul fatto che la cellula tumorale emette specifici composti organici volatili (VOC), che nell’apparecchio vengono ‘letti’ da otto sensori, i quali emettono vibrazioni che vengono riprodotte come particolari impronte su un computer, che le rappresenta come funzioni in un grafico.

Il paziente non deve far altro che soffiare in un tubo di plastica (simile a quello usato per rilevare il tasso di alcol nel respiro degli automobilisti) collegato a due contenitori, per la parte ‘alta’ dell’esalato e la parte più profonda, alveolare. I due contenitori vengono collegati allo strumento, a sua volta collegato al computer, che in pochi minuti dà il responso.

Si tratta di un’analisi a costi contenuti con un esame che, una volta che i risultati saranno confermati da studi più avanzati, potrebbe essere eseguito dal medico di famiglia, per lasciare invece alla più costosa Tac l’eventuale approfondimento.

Come ha spiegato Roberto Gasparri, chirurgo toracico dello IEO e autore dello studio,

“Il prossimo passo sarà quello di studiare insieme i tre fluidi biologici del corpo (esalato, sangue e urine) per scoprire in modo ancora più preciso il tumore del polmone a uno stadio iniziale”.

Questa ricerca utilizzerà un ‘naso’ più tecnologico (costo 7000 euro), dotato di 10 sensori (invece che 8), più un undicesimo microsensore specifico per ‘leggere’ i VOC delle urine. E a questa sperimentazione verrà affiancata l’analisi del ‘microRna’ del sangue, cioè di frammenti di Dna che il tumore ancora in formazione può rilasciare nel sangue e che dunque predicono la presenza di malattia in stadio precoce.

In particolare, il sensore delle urine è stato studiato dagli ingegneri dell’IEO dopo una sperimentazione durata sei mesi, che, con la collaborazione dell’Istituto di Veterinaria dell’ Università, ha coinvolto un certo numero di cani, che si sono dimostrati in grado di individuare la presenza del tumore del polmone semplicemente annusando e individuando i VOC nelle urine.