Sindrome QT lungo: quando uno squillo improvviso può uccidere

Sindrome QT lungo: quando uno squillo improvviso può uccidere

4 Aprile 2016 - di Mari

LONDRA – Persino una sveglia improvvisa potrebbe ucciderle: è la terribile sorte di Lisa Mitchell, 28 anni, e delle sue due figlie, Ellie, di sette anni, ed Amelia, di quattro anni. Tutte e tre, spiega il tabloid britannico The Daily Mail, soffrono di una rarissima malattia, la Sindrome del QT lungo, una patologia cardiaca che comporta che anche il minimo choc, come lo squillo di un telefono, possa avere effetti fatali su di loro.

La Sindrome del QT lungo è una condizione ereditaria che si passa di padre (o di madre) in figlia e che, nel caso della famiglia Mitchell, ha già ucciso il padre di Lisa, Alex Mitchell, noto anche come “l’uomo che morì ridendo” per essere collassato nel 1975 guardando uno spettacolo dei Goodies, comici britannici degli anni settanta.

All’epoca non si capì che cosa avesse ucciso il signor Mitchell, ma adesso Lisa ha scoperto il motivo. E ha capito che sia lei sia le sue due figlie corrono lo stesso rischio, che comporta che qualunque suono improvviso, come lo squillo di un telefono o di una sveglia, o un’altra emozione forte può uccidere lei, Ellie e Amelie.

Ma di che cosa si tratta esattamente quando si parla di Sindrome del QT lungo? Come spiega il Daily Mail, questa è una patologia cardiaca tanto rara quanto seria. Colpisce una persona su duemila e causa episodi di aritmia dovuti ad una scorretta attività elettrica del cuore.

Queste aritmie possono provocare un picco di adrenalina che può a sua volta causare uno choc, che in alcuni casi si rivela fatale.

La Sindrome del QT lungo è ereditaria, ma può anche essere causata da alcuni farmaci che i pazienti assumono per trattare altre patologie.