Sindrome di Takotsubo, anche troppa felicità può uccidere

Sindrome di Takotsubo, anche troppa felicità può uccidere

3 Marzo 2016 - di Mari

ZURIGO – Sindrome di Takotsubo, non solo grandi dolori: anche grandi gioie possono far male al cuore e persino uccidere. Soprattutto le donne, ed in particolare quelle in post-menopausa, dai 60 anni in avanti.

La scoperta arriva da uno studio pubblicato sull’European Heart Journal, rivista della Società europea di cardiologia, che sottolinea come un’emozione troppo forte, non solo negativa ma anche positiva, può provocare quella che viene anche chiamata “sindrome del cuore spezzato”, a cui adesso si aggiunge così il nome “sindrome del cuore felice”.

Emozioni troppo intense, come un lutto improvviso, un incidente, ma anche un attacco di rabbia o di paura o persino gravi problemi di coppia, possono produrre effetti anche letali come momenti di gioia inconsulta. Il meccanismo è lo stesso: il ventricolo cardiaco sinistro si deforma all’improvviso, assumendo la foggia del cestello per la pesca dei polipi che in Giappone chiamano appunto Takotsubo. E che può uccidere.

La sindrome, relativamente rara, fu descritta per la prima volta nel 1990. Nel 2011 il cardiologo Christian Templin, ricercatore principale del nuovo studio, insieme alla collega Jelena Ghadri ha istituito il primo Registro internazionale della Tts all’ospedale universitario di Zurigo, in Svizzera.

In questo nuovo studio i due esperti hanno analizzato i dati dei primi 1.750 pazienti inseriti nel database su segnalazione di 25 centri collaboratori in 9 Paesi. In 485 dei casi esaminati, all’origine dell’attacco di cuore da Tts c’era stata un’emozione. E in 20 di questi, il 4%, lo stimolo era stato di tipo positivo: gioia, felicità.

Negli altri pazienti (il 96%) a scatenare la Takotsubo era stata un’emozione legata ad un evento triste o un forte stress: la morte di un partner, di un figlio o un genitore, il funerale di una persona cara, uno shock. In un caso si trattava di un paziente obeso che era rimasto incastrato nella vasca da bagno. Uno shock e una umiliazione tale da far scattare la sindrome.

In tutti i casi, comunque, il 95% delle vittime era donna, con una età media 65 anni nel caso di eventi tristi e di 71 anni nel caso di eventi felici.

Jelena Ghadri, autrice dello studio, ha spiegato:

“Abbiamo dimostrato che i fattori scatenanti della Tts possono essere più vari di quanto si pensasse. Il paziente-tipo con sindrome di Takotsubo non è solo una persona con il ‘cuore spezzato’: la malattia può insorgere anche dopo un’emozione positiva. I medici dovrebbero essere consapevoli di questo. E davanti a un paziente che arriva in pronto soccorso con segni di un attacco di cuore (dolore toracico, affanno), dovrebbero valutare una possibile Tts anche se la persona ha vissuto un lieto evento o una sensazione gioiosa, proprio come farebbero se avesse sperimentato un’emozione negativa”.

E Christian Templin, co-autore dello studio, auspica nuove ricerche per comprendere meglio i meccanismi alla base delle 2 versioni della Takotsubo:

“Crediamo che la Tts sia un classico esempio di malattia scatenata da feedback intrecciati, che coinvolge stimoli psicologici e fisici, il cervello e il sistema cardiovascolare. Forse gli eventi tristi della vita e quelli lieti, pur intrinsecamente distinti, percorrono circuiti comuni che possono sfociare nella sindrome”.

 

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