Sclerosi multipla, un farmaco potrebbe fermarla

Sclerosi multipla, un farmaco potrebbe fermarla

19 Aprile 2016 - di Mari

ROMA – Sclerosi multipla, un farmaco potrebbe fermarla. Si tratta del farmaco sperimentale ocrelizumab di Roche, che conferma di avere un’efficacia superiore contro la sclerosi multipla recidivante-remittente, la sclerosi multipla primariamente progressiva. Questo farmaco verrà presentato al sessantottesimo Convegno annuale dell’American Academy of Neurology (AAN) in corso dal 15 al 21 aprile a Vancouver. 

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune del sistema nervoso centrale che colpisce circa 75mila italiani e oltre 2,5 milioni di persone nel mondo. Le cause di questa patologia sono ancora ignote.

Questo farmaco di Roche colpisce selettivamente i linfociti B, ovvero le cellule che distruggono la guaina mielinica delle fibre nervose nel cervello, nel midollo spinale e dei nervi ottici, facendo così perdere loro la capacità di trasmettere il segnale elettrico agli altri nervi.

La sua efficacia era stata dimostrata sull’attività e sulla progressione della malattia sia per le forme recidivanti-remittenti sia per le forme primariamente progressive (SMPP), per le quali non esisteva terapia.

Adesso tre nuovi studi confermano l’efficacia del farmaco anche sulla progressione della malattia, in particolare quando i pazienti non presentano alcuna ricaduta, né progressione della disabilità, né lesioni nuove o aumentate di volume nel corso di un determinato intervallo di tempo. Gli studi indicano che il farmaco riduce significativamente la progressione della disabilità e il danno del tessuto cerebrale sia nella forma recidivante-remittente, sia nella primariamente progressiva, spiega il quotidiano La Stampa, che scrive:

Nella forma recidivante-remittente, la forma più comune, la malattia può essere attiva e progredire anche in assenza di segni o sintomi. Invece, la SM primariamente progressiva, che costituisce il 15% dei casi, è una forma debilitante della malattia caratterizzata da costante peggioramento dei sintomi, generalmente senza periodi distinti di remissione e successiva ricaduta.