Grasso in eccesso? Un effetto collaterale della solitudine

Grasso in eccesso? Un effetto collaterale della solitudine

4 Maggio 2015 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Grasso in eccesso? Un effetto collaterale della solitudine. Le donne che si sentono cronicamente isolate sono più affamate e trovano i pasti abbondanti meno soddisfacenti. Questo è quello che emerge da una ricerca degli psicologi della Ohio State University, pubblicata sulla rivista Hormones and Behaviour. La fame nervosa potrebbe essere un modo con cui il nostro organismo vuole comunicarci che abbiamo bisogno di compagnia, una condizione aggravata dal fatto che oggi il mangiare è diventato anche un’attività sociale e non solo una necessità fisica.

Per la ricerca è stato chiesto a 42 donne di restare a digiuno per tutta la notte, offrendo poi loro al mattino dopo una ricca colazione. Il livello di fame è stato valutato misurando i livelli di grelina, l’ “ormone della fame”. Inoltre alle partecipanti è stato chiesto di rispondere a un questionario sulla solitudine, chiedendo quanto si sentissero sole e quanto gli altri le percepissero tali. Secondo quanto riportato dal Secolo XIX:

“Come previsto, i livelli di grelina sono diminuiti dopo aver mangiato e poi hanno iniziato nuovamente ad aumentare: tuttavia, l’aumento era molto più rapido nelle donne sole, che risultavano avere più fame, anche a fronte di una colazione abbondante. Dall’analisi è emerso inoltre che il legame stretto tra la solitudine e un forte appetito riguardava quasi unicamente le donne magre, mentre gli effetti erano blandi o del tutto inesistenti in quelle in soprappeso e gli studiosi vogliono ora capire perché”.